In questa seconda puntata per descrivere la nuova BEIC https://quattromilano.it/2022/04/22/beic-via-al-concorso/ ‎, dovremo fare un grande sforzo di sintesi rispetto al “Documento preliminare alla progettazione” collegato al bando per il progetto architettonico, su cui ci siamo soffermati nella puntata precedente.

Caratteri della nuova BEIC

Innanzitutto, rispetto ai caratteri originari della BEIC, si è resa necessaria “una profonda  revisione delle funzioni della biblioteca contemporanea, che da luogo per lo studio e la consultazione si è evoluta verso una dimensione più complessa, legata ai bisogni di apprendimento permanente, alla cultura digitale e al concetto di diffusione circolare della conoscenza come presupposto per la creazione di nuovi saperi e nuove competenze.”
La nuova biblioteca non sarà “un generico spazio culturale, ma una struttura polivalente, caratterizzata per essere luogo di accesso alla conoscenza attraverso i diversi linguaggi di comunicazione, in grado di offrire servizi per lo studio e la ricerca, anzitutto interdisciplinare, occasioni di partecipazione e di produzione culturale, opportunità di formazione, stimoli all’immaginazione e alla creatività individuale. Trattandosi di una biblioteca, la sua attività si fonderà sulla presenza di alcune importanti collezioni, fisiche e digitali, disponibili sia materialmente in loco, sia attraverso la rete.”
Nel mantenimento del nome “Biblioteca Europea di Informazione e Cultura” si vuole sottolineare la vocazione europea che “si concretizzerà in una particolare attenzione alla documentazione della storia, della cultura, delle lingue, della realtà socioeconomica del continente europeo e in un sistematico impegno nell’educazione delle giovani generazioni alla dimensione europea della vita  collettiva.”
Ci teniamo poi a sottolineare che “una particolare attenzione sarà rivolta ai giovanissimi – bambini e ragazzi – affinché possano avvicinarsi ai diversi linguaggi espressivi e alle varie forme di produzione artistica in maniera immediata, divertente e coinvolgente. Gli spazi dedicati a questa particolare fascia di pubblico saranno scenografici, immersivi e riprogettati periodicamente per continuare a sorprendere, stupire e dare spazio alla fantasia delle future generazioni di lettori. Infine, la nuova biblioteca sarà una piattaforma a disposizione delle giovani generazioni creative della città per rendere viva e attuale, attraverso i linguaggi artistici e la loro contaminazione, la memoria di Milano e fornire chiavi di lettura inedite e originali sul suo futuro.”
Queste funzioni molto sommariamente descritte devono poi trovare il loro spazio fisico nell’edificio che verrà realizzato.

Il B.E.I.C. Forum (4.300 mq)

Ecco allora il B.E.I.C. Forum e l’area di ingresso, accoglienza e prima informazione (1.600 mq):il palcoscenico principale della biblioteca, in cui trovano spazio una molteplicità di servizi e attività riconducibili alla lettura, alla sperimentazione, alla produzione,  all’apprendimento,  al  gaming.” Uno spazio informale, versatile, attrattivo.
Dislocate in ambienti contigui, si troveranno svariate opportunità quali: una rassegna di novità editoriali, un’edicola internazionale di quotidiani e periodici, esposizioni temporanee di materiale documentario e non solo, servizi di accoglienza, orientamento e prima informazione, attività e servizi orientati all’apprendimento permanente, attività legate alle arti performative e alla loro comunicazione attraverso il web, attività di produzione, di fabbricazione digitale, legate alla robotica, alle applicazioni dell’intelligenza artificiale, al podcasting, sale polifunzionali e infine un auditorium di 1.300 mq con 300 posti a sedere.
Il B.E.I.C. Forum integrerà anche alcune funzioni commerciali, che saranno in parte organizzate secondo la logica del “temporary shop”  per garantire dinamicità e novità all’offerta.

Le sezioni dipartimentali (7.700 mq)

Le collezioni sono articolate per dipartimenti – Scienze e tecnologie, Scienze umane e sociali, Arti e letterature – in cui saranno ospitati libri, periodici, materiali audiovisivi, collezioni speciali, così organizzate:

  • una sezione introduttiva di ciascun dipartimento dedicata ai fondamenti della cultura europea, con gli autori più rappresentativi in tutti i campi della cultura;
  • sezioni tematiche a carattere interdisciplinare su temi di particolare rilevanza, anche per dare visibilità a nuclei tematici per i quali non è possibile una netta distinzione tra i diversi ambiti disciplinari dei dipartimenti, come è il caso di alcune grandi culture quali quelle dell’India, della Cina, dell’Islam, oltre che di altre culture extraeuropee;
  • un’ampia offerta di fiction, comprendente tutti i linguaggi della creatività (parola scritta, immagine, suono), interna al Dipartimento “Arti e letterature”;
  • le collezioni speciali della biblioteca e le esposizioni

L’area dei Dipartimenti sarà caratterizzata dalla presenza di una varietà di postazioni di lavoro per soddisfare tutte le esigenze (postazioni per lo studio individuale, carrels, sale per lo studio o per attività di gruppo, postazioni di lettura e di ascolto informali).
Un magazzino di piano dimensionato per contenere 250.000 unità documentarie consentirà di mantenere in prossimità dei dipartimenti alcune collezioni che, pur non essendo consultate con particolare frequenza, possono rappresentare una valida integrazione a quanto sarà collocato a scaffale aperto.

L’Imaginarium, biblioteca dei bambini e dei ragazzi  (1.800 mq)

La progettazione di questa sezione tiene conto della necessità di un’offerta in chiave laboratoriale per proporre ai giovanissimi la possibilità di avvicinarsi ai diversi linguaggi espressivi in maniera divertente e coinvolgente, e darà luogo a uno spazio per bambini e ragazzi con caratteri di unicità. Un’area di questa sezione dovrà essere concepita come installazione e percorso scenografico, da riallestire periodicamente per coinvolgere emotivamente bambini e adulti nella scoperta del libro e della lettura, in modo che la Nuova B.E.I.C. continui a essere attrattiva nel tempo anche per chi non abita nei pressi della sua sede. La sezione sarà articolata in base all’uso e per fasce d’età.

Il Dipartimento digitale (1.350 mq)

Il digitale è un “ambiente”, un sistema di tecnologie, comportamenti, pratiche che rimanda a un substrato complesso di significati, linguaggi, codici espressivi. Per questo la Nuova B.E.I.C. mette al centro delle proprie attività “le culture e le pratiche del digitale”. Il  coordinamento  e  la  gestione  delle  attività  digitali confluiranno in un dipartimento autonomo, che disporrà di spazi dedicati, in parte collocati nel B.E.I.C. Forum e in parte integrati nelle aree riservate agli uffici, e che dovrà coordinare le seguenti attività: un centro d’avanguardia per la digitalizzazione, un laboratorio per l’innovazione nel campo delle tecnologie applicate all’accesso all’informazione, alla digitalizzazione e all’analisi dei dati, dove realizzare in collaborazione con le Università milanesi ricerca applicata per testare tecnologie e sviluppare applicazioni software che contribuiranno al costante miglioramento dei servizi offerti dalla Nuova B.E.I.C.; la realizzazione di un laboratorio finalizzato alla piena integrazione di persone con disagi di natura cognitiva e relazionale nella realizzazione di risorse e servizi digitali della biblioteca; un’offerta di formazione di base e di alta formazione (orientata a un target professionale); una strategia qualificata di partenariati a livello nazionale e internazionale finalizzati a incrementare la condivisione di dati e contenuti.

Il Deposito (6.000 mq)

Il deposito è un elemento fondamentale sia perché la Nuova B.E.I.C. conserverà l’Archivio Regionale Lombardo delle pubblicazioni pervenute per deposito legale, sia per dare una prospettiva di crescita di lungo periodo alle collezioni, sia infine perché qui confluiranno le collezioni della Biblioteca Sormani e di altri istituti bibliotecari. La capienza minima prevista per il deposito centrale, la cui gestione sarà interamente automatizzata, sarà di 2,5 milioni di volumi ma potrà aumentare in fase esecutiva.

Le funzioni commerciali (1.350 mq)

La biblioteca disporrà di spazi da utilizzare, mediante concessione, per attività di ristorazione e per attività commerciali (tra cui un bookshop); Queste attività, oltre a completare il sistema d’offerta della biblioteca, contribuiranno alla sostenibilità della gestione.

Nuova Beic, qualche numero

Alle metrature indicate ci sono da aggiungere i 4.600 mq dei Servizi interni, per una superficie totale orientativa di 30.000 metri quadrati.
Ci saranno poi 205  postazioni operatori, 2.000 posti per il pubblico, 180 postazioni informatiche, 3.000.000 di unità bibliografiche, di cui quasi 160.000 volumi e audiovisivi a scaffale aperto. Infine circa 150 metri lineari di pareti attrezzate e bacheche per esposizioni.
Diamo anche il numero di parcheggi da realizzare, riservati ad addetti, disabili, moto e bici: 8 posti auto, 5 posti motocicli e 60 posti biciclette.

Il documento prosegue con tutte le prescrizioni che dovranno essere seguite in fase di progettazione, con i dettagli qualitativi e quantitativi dei singoli spazi e ambienti, con l’indicazione delle scelte costruttive, dei materiali, degli arredi, fino alle caratteristiche degli impianti.
Diciamo che non sarà una passeggiata per i progettisti che avranno solo tre mesi per elaborare un progetto così impegnativo, anche se in questa fase viene richiesto un progetto al livello di fattibilità tecnica ed economica.
Non ci resta che aspettare con l’augurio che ci sia un’ampia partecipazione al concorso e che vengano fatte proposte progettuali di grande qualità, come una opera di questa importanza merita.

Porta Vittoria, anno 2000. Alcuni dei fondatori dell’Associazione Milano Biblioteca del 2000, promotrice dell’idea della BEIC, pongono le fondamenta della nuova biblioteca. Da sinistra: il dr Ulrico Hoepli, il dr. Carlo Rebay, il prof. Antonio Padoa Schioppa, tuttora Presidente dell’Associazione, il prof. Luigi Zanzi e l’allora direttore generale della Fondazione Cariplo Giovanni Ravasio. Gli altri fondatori erano: Adriano De Majo, Enrico Decleva, Michele Costa, Mirella Ferrari e Ornella Foglieni. QUATTRO ha aderito all’Associazione subito dopo, entrando nel direttivo nella persona della sua Presidente.