A dicembre avevamo presentato il bando che interessava un’ampia porzione della Cascina Carpana di via S. Dionigi 121, già sede del Centro Ippico Ambrosiano.
Adesso possiamo illustrarvi (sintetizzando le 65 pagine progettuali presentate) il PROGETTO RI-NASCITA vincitore del bando, presentato da SVS Donna Aiuta Donna Onlus come Capofila, l’associazione CADMI- Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate e l’Asd Campacavallo.

L’ex villa padronale

Il cuore del progetto
 L’obbiettivo al cuore del progetto è garantire un luogo sicuro a donne con figli che vogliono uscire da una situazione di violenza domestica, per il periodo necessario a costruire le basi per  la propria autonomia economica e abitativa, in collaborazione con la Rete Territoriale Inter- Istituzionale Antiviolenza (RTIA), coordinata dal Comune di Milano o da comuni della Città Metropolitana. Proprio per questo il progetto Ri-Nascita ha fra i suoi scopi primari la formazione, il lavoro, la costruzione di una professionalità e l’obiettivo dell’indipendenza economica.
Fra le caratteristiche  del progetto vi è poi il processo di recupero di relazioni armoniche tra  la madre e i propri figli, rispondendo a uno dei bisogni primari espressi dalle donne accolte dai centri antiviolenza. Infatti i figli sono a loro  volta parte lesa del reato di maltrattamento subito dalla madre, ma a volte divengono complici del padre nel mantenimento del controllo ossessivo sulla donna.
L’accesso delle donne e dei loro figli agli alloggi messi a disposizione nella Cascina avverrà per invio dai centri antiviolenza della RTIA e le rette per la residenzialità saranno a carico dei comuni dove erano in precedenza residenti. Ogni Casa ospiterà un nucleo familiare e sarà attrezzata in modo da renderlo indipendente dagli altri nuclei, per le necessità della vita quotidiana.
È previsto un soggiorno medio di 18 mesi con la possibilità di prolungare fino a 24 mesi, da valutare in accordo con la donna e sulla base del fatto che abbia raggiunto un’autonomia economica.
L’équipe di ospitalità della Cascina sarà costituita  da operatrici d’accoglienza e da educatrici esperte, formate al tema della violenza maschile alle donne e sulle sue conseguenze; l’affiancamento alle donne e ai loro figli avviene attraverso una relazione positiva  e costruttiva in un’ottica di promozione delle loro capacità e potenzialità. La supervisione dei singoli progetti di ospitalità sarà affidata a CADMI.

Le attività previste
Le attività previste all’interno della Cascina saranno gestite da donne, associate/volontarie o dipendenti, che operano nelle tre realtà, prevalentemente del Terzo Settore: CADMI e SVS DAD fanno parte sin dal suo inizio della Rete Antiviolenza del Comune di Milano, Campacavallo apporterà al progetto la sua fondamentale esperienza nel settore agricolo aiutando le donne del quartiere e del progetto nel riappropriarsi di competenze nella costruzione, gestione dell’orto e di altri spazi adatti alla coltivazione di frutta che verranno individuati nella zona del Parco Agricolo Sud. Sempre Campacavallo offrirà gratuitamente le proprie attività ai figli delle donne coinvolte nel progetto e si occuperà di creare occasioni aperte a tutto il quartiere.
L’intero RTS (Raggruppamento Temporaneo di  Scopo) si impegna a organizzare attività per le ore di post scuola e per i doposcuola e, nei periodi di vacanza scolastica, per i bambini e i ragazzi del quartiere, campus, laboratori e altre attività per il tempo libero.
Previste anche molte altre attività e opportunità di socializzazione legate al territorio del Corvetto, in collaborazione con le reti esistenti. Fra le attività produttive che verranno insediate troviamo la Ristorazione (previsti un ristorante, un bar/punto ristoro, un negozio di cibo, un servizio catering, due punti ristoro mobili con furgoni dotati di frigo e corrente elettrica), Laboratori di cucito e di ebanisteria  di design, attività di asilo diurno per cani.

La stalla grande

Il progetto architettonico e le destinazioni d’uso
Innanzitutto, il bando prende in esame solo alcuni degli edifici della cascina: l’edificio residenziale su strada e il suo rustico, l’edificio padronale, l’edificio dell’ex circolo e il suo annesso (legnaia), una scuderia a  sud-est del complesso e una stalla piccola.
Lo stato di conservazione e di qualità architettonica degli immobili non è omogeneo; se la casa padronale è relativamente ben conservata e presenta delle finiture di pregio quali il cotto milanese per i pavimenti, l’edificio residenziale  in linea presenta soluzioni architettoniche più rustiche e di minor pregio. Nel corso degli anni questo edificio ha sofferto dell’assenza di manutenzione e presenta problemi consistenti; il tetto di tutti gli edifici necessita di opere di consolidamento e parziali sostituzioni. Le due stalle sono in uno stato di conservazione discreto/ buono ma dovranno essere oggetto di lavori di ristrutturazione per poter accogliere le nuove destinazione d’uso.  L’insieme degli infissi è gravemente danneggiato e  da sostituire completamente.
Gli edifici saranno oggetto di risanamento conservativo al fine di preservare gli elementi originali del complesso, limitando i lavori a tutto ciò  che riguarda un ripristino del suo funzionamento o l’adattamento a nuove funzioni e attività che, ricordiamo, sono quelle dell’ACCOGLIERE, di LAVORARE, di APPRENDERE e di DIVERTIRSI E COLTIVARE  IL BENESSERE.
Diversificati anche gli usi degli spazi esterni, con il cortile centrale che manterrà il ruolo fondamentale di centro di vita della Cascina Carpana e sarà luogo di accoglienza per tutto il quartiere grazie alla creazione di un giardino, di uno spazio educativo per l’infanzia, e di un campo giochi attrezzato  aperti al pubblico.

Tempi e costi
 Per quanto riguarda i tempi, il bando fissa in 5 anni la loro durata massima per concludere i lavori, ma i promotori contano di terminarli molto prima. Dal momento in cui la Cascina viene presa in consegna, ci vorranno 10 mesi per le attività propedeutiche alla realizzazione dell’intervento (progetto di messa in sicurezza, progetto preliminare, elaborati necessari per l’ottenimento delle autorizzazioni, stesura capitolati, ecc…). Poi si procederà a lotti che potranno essere attivati contemporaneamente, per arrivare a concludere i lavori entro 24 mesi dalla presa in consegna (intoppi permettendo…).
Gli investimenti complessivi sono pari a circa 3.700.000 € e comprendono tutti gli interventi edili e impiantistici sui vari edifici, le sistemazioni esterne, il costo progettazione e direzione lavori e il costo per gli arredi e le attrezzature. L’investimento verrà  sostenuto con contributi privati per 1.630.000 € (che sono in parte già stati raccolti) e da un mutuo da 2.500.000 € per 25 anni.
È stata richiesta la concessione del bene per 90 anni (la massima prevista).

Volendo trarre una prima conclusione, possiamo dire che si tratta di un progetto di grande qualità e valenza sociale non solo per le donne cui è prevalentemente destinato, ma per tutto il quartiere in cui si inserisce e per tutta la città. Le potenzialità sono quasi illimitate e la serietà e affidabilità dei proponenti è una garanzia perché il progetto si realizzi nel migliore dei modi. Noi terremo aggiornati i nostri lettori sugli sviluppi e speriamo che tutto possa procedere, appunto, senza intoppi. per poter vedere partire il progetto: le donne vittime di violenza ne hanno bisogno.

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