Esattamente un anno fa, nel numero di QUATTRO di settembre 2021 , illustravamo il progetto vincitore del bando di Reinventing cities sull’area ex macello e mercato avicunicolo, denominato ARIA.
Per sapere che cosa è successo in questo anno nell’area, quali attività si sono svolte, come sta procedendo l’iter che deve portare alla progettazione definitiva e alla firma della concessione, ci rivolgiamo ad Andrea Vecci, responsabile della sostenibilità e della comunicazione di Redo Sgr, capofila della cordata vincitrice del bando.
«Da novembre a giugno – ci dice – per le aree che ci sono state consegnate abbiamo provveduto a metterle in sicurezza e a garantirne la custodia; sono stati fatti i rilievi per la mappatura in 3D degli immobili, le prove statiche, le campionature dei terreni, le indagini ambientali in collaborazione con ARPA, il piano di bonifica».
Nei prossimi mesi partiranno le medesime attività sulle aree che fino a maggio erano ancora in uso da parte di Sogemi, affittate a operatori o, in un  caso, a una onlus; la consegna sarà quindi progressiva e non è stata ancora completata. Tra queste c’è l’area dell’avicunicolo che è stata utilizzata fino a maggio per deposito mezzi, e ora vede la presenza di occupanti abusivi che dovranno essere allontanati a breve. Dopo la consegna dell’area del mercato e la presa in carico, verrà fatta la messa in sicurezza e la pulizia anche di questa area; potrebbero poi partire i lavori di demolizione, non essendoci vincoli della Sovrintendenza sugli edifici ma solo sul cancello in ferro all’ingresso di via Lombroso 32.

Per quanto riguarda invece il lavoro progettuale?
«Abbiamo attivato due tavoli progettuali, uno con gli uffici dell’urbanistica del Comune di Milano e uno con la Soprintendenza per quanto riguarda gli edifici vincolati. A questo proposito abbiamo presentato un book di un centinaio di pagine con tutte le schede degli edifici, le fotografie, gli approfondimenti sulle parti ammalorate: un  lavoro molto corposo necessario per avere il parere della Soprintendenza propedeutico all’alienazione dell’area. Essendo un progetto così ampio si apriranno dei tavoli di lavoro comuni con la Soprintendenza e il Comune per valutare insieme le nostre proposte».

Quando c’è stata ad agosto dello scorso anno la presentazione pubblica del progetto, eravamo tutti rimasti affascinati da quel grandissimo padiglione (circa 9000 mq di superficie, già mercato delle carni bovine) dove si è svolto l’evento. Quale sarà il suo riuso?
«Quel padiglione è vincolato relativamente alla struttura dei pilastri in cemento armato, non le pareti; quest’anno l’abbiamo messo in sicurezza perché c’erano le guaine del soffitto ammalorate ed entrava acqua; abbiamo esteso le reti di protezione per cui adesso è agibile e si possono fare tranquillamente tutti i sopralluoghi anche tecnici necessari, come le prove di carico e le prove statiche. Questo padiglione, insieme a quello immediatamente ad est saranno parte del progetto IED che prevede anche la realizzazione di un nuovo edificio moderno dell’architetto Cino Zucchi e uno studentato».

Rispetto al masterplan approvato che avevamo descritto lo scorso anno, ci sono aggiornamenti o modifiche?
«Abbiamo discusso con il Comune alcune proposte di aggiornamento, una delle quali riguarda l’utilizzo della “Galleria del macello”; prima era pensata chiusa, con funzioni pubbliche o di interesse generale (il museo scientifico e le Fabbriche dell’Aria, Ndr), adesso invece proponiamo di tenerla aperta al passaggio pubblico proprio per la sua funzione di collegamento, facendola diventare un boulevard da cui si può accedere anche a dei camminamenti sopraelevati all’altezza del carroponte e delle catenarie. Ai lati della galleria ci saranno accessi ad attività commerciali, cortili, uffici e residenze.
«Un altro tema discusso con il Comune è quello della mobilità; abbiamo fatto un nuovo studio sul traffico e le aree di mobilità adiacenti all’intervento, e abbiamo proposto che la via di collegamento fra via Lombroso e  via Azzurri d’Italia non tagliasse l’area interna al nuovo quartiere, ma passasse esternamente, utilizzando la strada alberata esistente da cui ora si accede ai mercati del pesce e dei fiori. Ci sarà quindi una circonvallazione che passa tutto intorno all’area in modo che non ci siano passaggi veicolari all’interno delle aree pubbliche. Si terrà ovviamente conto della logistica interna per permettere ad esempio il rifornimento dei negozi o soddisfare esigenze analoghe».

Per quanto riguarda le funzioni pubbliche ci sono novità?
«La più importante riguarda la realizzazione per il Comune di un Polo per l’infanzia che potrebbe anche comprendere servizi integrati quali una ludoteca e un Tempo per le famiglie, tenuto conto che questi servizi diventano sempre più importanti e che qui si insedieranno più di mille famiglie, molte delle quali saranno giovani coppie che avranno a disposizione centinaia di appartamenti in vendita o in affitto a prezzi convenzionati. Lo abbiamo collocato nell’ampio e caratteristico edificio delle stalle che verrà opportunamente ristrutturato. Abbiamo fatto anche la proposta di un auditorium a disposizione sia delle realtà esistenti all’interno del nostro progetto (IED e Museo), sia delle realtà del territorio che hanno espresso questa esigenza».

Ci dà delle tempistiche?
«Andiamo verso la progettazione definitiva, entro la fine dell’anno contiamo di consegnare la proposta di Piano attuativo e di stipulare il preliminare di compravendita. L’obiettivo è di avere nel 2023 l’avvio dei lavori di demolizione e il permesso per costruire per tutta la parte centrale degli edifici vincolati, di competenza dello IED».

Infine, le palazzine su viale Molise?
«Come sapete, le palazzine non facevano parte del nostro bando e il loro è andato deserto. Abbiamo però presentato al Comune una proposta che dovrebbe essere resa pubblica questo mese e su questa verrà fatto il bando».

Aspettiamo fiduciosi e incominciamo già a prenotare Andrea Vecci per una nuova intervista per avere i dettagli del caso. Intanto lo ringraziamo per la sua disponibilità e collaborazione.