La nostra sollecitazione sul futuro della Palazzina Liberty di Largo Marinai d’Italia un qualche effetto l’ha avuto. Infatti in un incontro con l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, abbiamo avuto le risposte che cercavamo.
Innanzitutto la scelta dell’assessore è di non dare seguito alla delibera della precedente Giunta comunale e quindi di non procedere a un bando per la concessione della Palazzina a privati a fronte di un investimento nei lavori di adeguamento e ristrutturazione necessari per il pieno utilizzo dello spazio.
«Palazzina Liberty è un luogo che ha una piena dignità culturale e storica, pertanto l’Amministrazione ha una responsabilità collettiva di fronte a questo bene – ci dice -. Mi sono quindi battuto perché potesse esserci una capienza economica e di lavoro amministrativo per il suo restauro nel bilancio del 2023».


E questo concetto è ulteriormente ribadito quando afferma che si vuole muovere «nel rispetto di quella vocazione naturale che Palazzina ha: luogo civico, pubblico, di innovazione, di ricerca culturale, di ricerca contemporanea nel campo delle arti performative innanzitutto, ma non solo».
A partire dalla chiusura di Palazzina nel febbraio scorso per inagibilità, c’è stato un impegnativo lavoro dell’assessorato per le verifiche e le analisi, per trovare le soluzioni corrette alle questioni poste dalla Commissione di vigilanza, c’è stato un tempo istruttorio per capire la direzione in cui andare per gli interventi e i lavori da fare per riottenere l’agibilità. Questo confronto fra la Commissione di vigilanza, gli uffici tecnici e l’assessorato ha portato a verificare che conveniva, anche dal punto di vista economico,  procedere a un intervento complessivo che comportasse non solo l’ottenimento della Certificazione antincendio e della regolarità impiantistica richiesti dalla Commissione, ma intervenisse su tutte le criticità presenti (ascensore, impianto di riscaldamento, infissi, vetrate del soffitto, ecc…). Restituendo così la Palazzina pienamente fruibile ed efficiente come centro culturale di qualità.
A questa scelta progettuale è seguita quindi quella di inserire l’impegno di spesa (quantificato ancora in  via provvisoria in 5/6 milioni) a partire dall’annualità 2023 del Piano Triennale delle Opere Pubbliche per poter iniziare i lavori in tempi brevi.
L’assessorato sta anche valutando se è possibile partire con le prime opere in grado di dare l’agibilità (in particolare il Certificato prevenzione incendi) per usi temporanei che comunque non possono superare i 90 giorni (e rischiano, magari, di allungare i tempi dei lavori complessivi).
Diciamo onestamente che quello dei tempi è un tema che ci crea qualche preoccupazione, avendo anche nella zona alcuni esempi non proprio rassicuranti…
L’assessore ci invita a essere ottimisti: «A gennaio riuniamo struttura tecnica, Direzione generale, Direzione Cultura, facciamo una pianificazione degli interventi, l’inserimento nel Piano delle Opere (con passaggio in Municipio) e a seguire l’inizio lavori. Al termine, anche in base alle esigenze del mercato, se verifichiamo che c’è una forte propensione degli operatori culturali di utilizzare quello spazio in maniera prolungata, per stagioni più ampie, le valuteremo, tenendo fede a quel principio di pluralità di interlocutori che Palazzina Liberty richiede».
Verranno anche prossimamente incontrati gli operatori musicali presenti con le loro stagioni e attività negli ultimi anni per condividere con loro le scelte dell’Amministrazione.
Noi, da parte nostra, intendiamo seguire tutti i prossimi passaggi amministrativi e tecnici, confidando nel rispetto dei tempi.
Ringraziamo infine l’assessore Sacchi (che è anche cittadino del Municipio 4!) per la disponibilità sua e della sua direzione ad incontrarci e renderci partecipi non solo delle scelte fatte ma soprattutto del senso di responsabilità civica che le ha animate.

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