Come per molte altre cascine nel nostro municipio e nell’ambito degli interventi di riqualificazione dell’area di Porto di Mare, il Comune di Milano a giugno scorso ha indetto un bando pubblico per la concessione in diritto di superficie della “Cascina Casotto” di via Fabio Massimo 25, a tempo determinato per una durata dai 30 ai 90 anni.
Attualmente il piano terra è occupato dalla Trattoria Casottel, cui è scaduto a fine 2022 il contratto temporaneo d’affitto, in attesa di definizione di un progetto di riqualificazione complessivo della cascina.
Nel bando si chiede il recupero architettonico della cascina (e la conseguente manutenzione ordinaria e straordinaria per tutta la durata della concessione) senza oneri per il Comune, e la sua rifunzionalizzazione mediante l’insediamento di nuove funzioni.
Le funzioni insediabili sono individuate in un mix di funzioni di carattere pubblico e privato coerenti con i caratteri dell’immobile e dell’ambito di inserimento; le funzioni di interesse pubblico o generale dovranno essere prevalenti e qualificanti. Se ne fa un lungo elenco, che ci pare strida con gli spazi disponibili, interni ed esterni: servizi sociali nelle differenti tipologie, negozi di vicinato e servizi di prossimità, centri di prevenzione, strutture di ricovero e cura, centri polivalenti, centri sportivi, scuole, servizi educativi per l’infanzia, attività produttive innovative a impatto sociale, laboratori e spazi per l’innovazione, spazi socio culturali e ricreativi.
Le funzioni private dovranno anch’esse essere qualificanti e dimostrarsi capaci di generare la redditività necessaria a garantire la sostenibilità economica del recupero e della gestione della Cascina per tutta la durata della concessione.

La costruzione della cascina risale intorno all’anno 1850, l’edificio è a un piano ed è presente un’area pertinenziale, in parte utilizzata (molti anni fa) come campo bocce e in parte come orto.
Possono partecipare alla gara tutti operatori economici singoli o associati e i soggetti appartenenti al terzo settore, con un’esperienza pluriennale nei settori di riferimento delle funzioni di interesse pubblico o generale che si proporrà di insediare.
I  concorrenti  dovranno  presentare un’offerta tecnica articolata, con un dettagliato studio di fattibilità per gli interventi di conservazione e recupero della Cascina e un  business  plan  con indicazione delle funzioni e delle attività che si intendono svolgere e le relative modalità di gestione, completo di un piano economico-finanziario.
I concorrenti inoltre dovranno presentare una offerta economica che indichi l’importo del corrispettivo annuale da versare all’Amministrazione Comunale.
Scadenza della presentazione delle proposte: “perentoriamente entro e non oltre le ore 12:00 di lunedì 30 settembre 2024”.

Come dicevamo sopra, a piano terra c’è una trattoria dal menu tipico milanese/lombardo,  risalente almeno al 1963 e gestita dall’attuale famiglia (sono state coinvolte tre generazioni – nonna, madre e figlia) dal 1989.  Un locale che si può definire “storico” per essere rimasto nel tempo sempre conforme all’impronta tradizionale milanese.
Questa presenza viene completamente ignorata e le condizioni poste nel bando praticamente impediscono alla trattoria di poter partecipare (basti a pensare ai costi di ristrutturazione e di inserimento di attività sociali). Per questi ed altri motivi la società “Trattoria Casotto” ha fatto un ricorso al TAR per chiedere di sospendere gli atti relativi al bando per ottenere un  pronunciamento nel merito dal TAR stesso.
Nel numero di ottobre vi aggiorneremo e vi racconteremo la bella storia della Trattoria Casottel.

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