Pietro Froiio, nominato direttore responsabile del teatro di via Oglio 18,
svela le prime progettualità

Conferenza stampa a Palazzo Marino, sala Braida lo scorso giovedì 6 marzo. Da sinistra: l’assessore alla Cultura del Municipio 4 Giacomo Perego, il presidente Stefano Bianco, gli assessori comunali Gaia Romani (Decentramento) e Tommaso Sacchi (Cultura), Pietro Froiio, fondatore di Moma Studios e nuovo direttore responsabile del Teatro della Quattordicesima insieme a Simone Ranieri, direttore artistico.
Nello scorso numero vi abbiamo dato notizia della riapertura del Teatro della Quattordicesima, la cui gestione è stata ufficialmente affidata a Pietro Froiio, già direttore di Moma Studios. Dopo la conferenza stampa tenutasi lo scorso 6 marzo a Palazzo Marino alla presenza degli assessori Gaia Romani (Decentramento) e Tommaso Sacchi (Cultura), il presidente Stefano Bianco e l’assessore alla Cultura del Municipio 4 Giacomo Perego, QUATTRO ha intervistato Froiio, oramai operativo insieme al neodirettore artistico Simone Ranieri, founder della Illusion Group Events Production, per conoscere i prossimi obbiettivi riguardo la rilanciata attività teatrale.
«In questo caso non mi è spiaciuto essermi classificato secondo – commenta ironicamente Froiio riferendosi alla rinuncia da parte del primo vincitore del bando – era destino che toccasse a me. So che sembra quasi una follia aprire un teatro, certo non si fa per business. Bisogna amare profondamente questo mestiere e io ci vivo almeno da trent’anni. Nasco come ballerino di danza moderna, ho lavorato sette anni nel corpo di ballo stabile dell’Opéra National de Montpellier, tutto quello che so sulla gestione teatrale l’ho imparato lì. Per me è la prima volta come direttore, un sogno che si realizza». Froiio, classe 1972, è fondatore del Moma Studios, realtà di riferimento nel mondo della danza e delle arti performative situata in via Lattuada, nata nel 2004 e riconosciuta in tutta Italia: «Formiamo i futuri danzatori, quelli che spesso trovano spazio nelle coreografie televisive. Alcuni ad esempio si sono esibiti durante le performance di Mahmood o Elodie, nell’ultima edizione di Sanremo. A seguito di questa recente nomina però sto personalmente considerando l’idea di lasciare l’insegnamento, sia per motivi di tempo sia per dare spazio ai giovani, ma continuerò con i miei impegni amministrativi».
Tra le soddisfazioni del sudato incarico anche l’orgoglio di appartenere a questa zona: «Sono nato in questo quartiere, qui ho vissuto i miei primi passi nella danza. Ricordo quando questo teatro era in costruzione e poi quando ci venivo con la scuola. Anche per questo motivo ho partecipato al bando: riaprirlo significa restituire alla mia comunità un luogo d’incontro. Torneremo a nobilitarlo artisticamente, ma prima di tutto appartiene a questo quartiere e deve riappropriarsi della sua vocazione sociale fondamentale».

La sala in ristrutturazione del Teatro della Quattordicesima in via Oglio 18, durante un sopralluogo lo scorso 17 febbraio
Prima dell’inaugurazione giusto il tempo per le ultime ristrutturazioni in atto: «Tra gli interventi più importanti le pareti, il palco che verrà mantenuto in ampiezza e poi l’allestimento scenico, con quinte e sipario. Rifaremo l’ingresso, il foyer, aggiungeremo un angolo bar, mentre regia e uffici saranno al piano superiore. Purtroppo invece, per motivi di sicurezza, sono stati disinnestati i meccanismi delle pedane circolari a fondo platea, che potevano ruotare con una parte di muro, trasformandosi così in due salette separate».
In conferenza stampa è stato presentato per la prima volta anche il nuovo logo: «Abbiamo cambiato luci e colori in teatro e così nel logo, pur mantenendo il nome originale, Teatro della Quattordicesima. Avremmo potuto sostituirlo in caso di sponsor, ma lo conserveremo non solo perché storico ma anche perchè di buon auspicio… alludo alla quattordicesima mensilità (sorride)».

Pietro Froiio, neodirettore sul palco in ristrutturazione del Teatro della Quattordicesima lo scorso 17 febbraio
Froiio e Ranieri stanno già pianificando un cartellone il più possibile vario e competitivo, con produzioni di qualità, artisti nazionali e internazionali, a coprire i 9 mesi a calendario con un minimo di 100 spettacoli nei primi due anni, 125 dal terzo e 155 dal quarto in poi: «La programmazione di un teatro di 425 posti va bilanciata bene. Danza e balletto sì, ma non saranno le proposte prevalenti – vorrei però portare qui gli allievi del terzo anno accademico, facendoli lavorare sul palco come fosse un tirocinio. Oltre a prosa, cabaret e concerti ospiteremo poi come location eventi e manifestazioni musicali e culturali, stringendo collaborazioni con altri teatri, istituzioni, associazioni e fondazioni che operano su Milano e accogliendo incontri di formazione, workshop, masterclass e seminari».
In continuità con la ex direzione del compianto Rino Silveri torneranno le marionette o commedie in milanese? «I Colla oramai sono residenti al Silvestrianum e, considerando che il pubblico di quartiere non è più quello degli ultimi vent’anni, per quanto riguarda testi dialettali valuteremo, pur dando spazio al teatro amatoriale di qualità. Non mancheranno appuntamenti per le famiglie come brunch domenicali e spettacoli per bambini».
La prima alzata di sipario è prevista verosimilmente a ottobre, possibile però prima dell’estate un evento di lancio o una semplice giornata a porte aperte (Open Day): «Forse coinvolgeremo gli allievi dell’accademia in uno show, ma soprattutto ci interessa mostrare alla gente tutto quello che abbiamo fatto, cogliendo l’occasione per sensibilizzare il quartiere rilanciando anche il nostro crowdfunding».
A breve attivo online il nuovo sito con tutti gli aggiornamenti e le info all’indirizzo www.teatrodellaquattordicesima.it.
Luca Cecchelli
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