Continuare a salvaguardare l’anima dei quartieri di Milano attraverso i racconti e gli esempi di vita e di impegno civico, questo è il proposito del progetto di spessore culturale e sociale Custodi della memoria che ha coinvolto i Municipi 3, 4 e 5. Presentato il 24 settembre presso il Teatro della Quattordicesima, il progetto a cura di Lorenzo Vitalone (Associazione Pier Lombardo) è nato dalla collaborazione fra Teatro Franco Parenti, Fondazione Ravasi Garzanti e Fondazione Banca Popolare di Milano e intende valorizzare le storie di donne e uomini che, arrivati a una Grande Età, continuano a dedicarsi agli altri ed essere testimoni attivi della vita dei quartieri milanesi.
Alla serata conclusiva dell’iniziativa, svolta in loro onore il 17 novembre nel Foyer del Teatro Franco Parenti, ideata e curata da Andrée Ruth Shammah e condotta da Giangiacomo Schiavi, abbiamo ascoltato i racconti dei “custodi”, attraverso i video-ritratti e le voci di donne e uomini che rappresentano positivamente la forza e i valori del fare per gli altri.

Le loro parole, i loro volti ed esperienze sono un invito a ricordare che il futuro nasce solo da ciò che non si è dimenticato, offrendo un insegnamento per i giovani e una possibilità di poter dialogare con chi ha attraversato guerre, ricostruzioni, assistito a trasformazioni urbane e sociali e che sono testimoni di una Milano che cresce e sa prendersi cura del bene comune.
Protagonisti sul palco Ida Ori, Lidia Bernardoni, Valeria Caiani, Patrizia Leva, Mariuccia Conca, Rachele Mandelli, Francesca Recrosio, Gabriella Valassina e Samuele Menasce. Per il municipio 4 la testimonianza significativa di Ida Ori, conosciuta come la sindaca del Corvetto, la memoria storica e umana del quartiere, che ricorda e conosce tutti. Con entusiasmo ed energia evidenzia: «La gente è cambiata ma non il quartiere. Sono cresciuta in via dei Cinquecento al civico 19, poi in via Omero e dal matrimonio nel ’60 in via Panigarola 5. Sono gli anziani che sorreggono la socialità del posto, io con altri ad esempio accompagniamo i giovani in passeggiate alla scoperta del quartiere, parlando con loro. Ci sono dei lati negativi per noi, come la pulizia e la questione sicurezza in particolare all’imbrunire, che viviamo con dispiacere, ma guai a chi mi tocca il Corvetto!»
La saggezza speciale e l’impegno di volontariato espresso senza vanteria dai custodi della memoria sono un patrimonio prezioso da custodire e difendere, dimostrazioni di attività e saperi che contribuiscono a rafforzare il senso di appartenenza alla comunità, creando legami e sinergie fra le diverse generazioni di cittadini.

Antonella Damiani

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