In un lunedì sera freddo e umido come solo Milano sa regalare, partecipiamo su invito a una riunione aperta del gruppo ‘Il Girasole’ degli Alcolisti Anonimi, all’interno degli spazi della Parrocchia di Santa Maria del Suffragio.
Ci accoglie un’ampia sala luminosa, un tavolo centrale e molte sedie intorno, ma soprattutto l’umanità più vera, quella che ha smesso di nascondersi e di mentire, che conosce le proprie fragilità e comprende quelle dell’altro, senza giudizio; perché qui riconoscersi alcolisti è il primo passo per tornare a riappropriarsi della propria vita. Un’umanità che guarda negli occhi la paura della solitudine, del rifiuto e dell’abbandono e che qui trova una mano che non si nega, una fiducia che si rinnova e una speranza concreta di ritornare a vivere sobri e consapevoli che la propria narrazione biografica possa essere d’aiuto a tutti coloro che ancora trovano in quel bicchiere una risposta solo apparentemente sicura.
Alcolisti Anonimi nasce negli Stati Uniti nel 1935 ed è un’associazione di auto-mutuo aiuto. In Italia è presente dal 1972 e consta di circa 430 gruppi distribuiti nell’intero territorio nazionale. A Milano sono 20 i gruppi presenti che garantiscono più di un “incontro” quotidiano nell’arco dell’intera settimana. Sono uomini e donne eterogenei nell’età e nei percorsi di vita e di professione, che mettono in comune la loro esperienza, forza e speranza per affrontare la malattia che li accomuna e per aiutare gli altri nel recupero dall’alcolismo. L’unico requisito per diventare membri di A.A. è il desiderio di smettere di bere.
Non vi sono quote o tasse per esserne membri, ogni gruppo si autosostiene attraverso i propri contributi. A.A. non è affiliata ad alcuna setta, confessione, idea politica, organizzazione o istituzione, e non intende impegnarsi in alcuna controversia, né sostenere od opporsi ad alcuna causa.
Lo scopo principe è quello di rimanere sobri e aiutare altri alcolisti a raggiugere la sobrietà.
Non ci sono elenchi, registri o anagrafiche dei partecipanti: la tutela dell’anonimato è garantita tenacemente, assicurando la massima libertà e la totale inclusività di accesso a chiunque creda di avere un problema con l’alcol e con i conseguenti pensieri ruminanti e totalizzanti. L’Associazione è aconfessionale, apolitica, non ci sono professionisti e il metodo di recupero si basa su un programma spirituale.
Le riunioni di gruppo, come quella a cui siamo presenti, sono il cuore e il perno centrale su cui si basa A.A. e sono gestite a turnazione da uno o più conduttori che aprono e chiudono l’incontro. Sottolineando il principio fondante dell’unità di AA, l’inizio è sempre dedicato alla lettura dei “12 passi” e delle “12 tradizioni”, che rappresentano la base del metodo di recupero e sono contenute all’interno del libro Alcolisti Anonimi detto anche il Grande Libro pubblicato negli U.S.A. nel 1939.
Qui vi è il nucleo del Programma di recupero individuale dall’alcolismo, non sono astratte teorie, ma esperienze concrete che sintetizzano metodi e azioni per riuscire a raggiungere la sobrietà. L’accettazione dei passi e delle tradizioni non rappresenta un obbligo, ma un suggerimento.
Il Giro del benessere è il momento successivo in cui tutti i partecipanti si presentano con il loro nome di battesimo dichiarando al gruppo la dipendenza dall’alcol e raccontando come stanno; gli altri, in profondo ascolto, rispondono quasi all’unisono salutando con gratitudine.
L’incontro di questa sera è dedicato alla terza tradizione che dice: “L’unico requisito per essere membri di A.A. è desiderare di smettere di bere” che viene riletta, e liberamente, chi lo desidera può commentarla condividendo vissuti ed esperienze del proprio percorso in prima persona, partendo sempre da sé.
Il fiume delle narrazioni ci coinvolge e ci trasporta nel cuore delle storie che si mostrano in tutta la loro intensità e fatica, assorbita e vissuta. Un filo rosso le collega nel desiderio iniziale più o meno consapevole di voler smettere di bere, fino alla scoperta di una vita diversa, diversa dalla dipendenza dall’alcol e da quel primo affascinante, ma letale bicchiere. Perché l’alcolismo non è un vizio, ma bensì una malattia, lenta, progressiva e fatale. La tensione verso la ricerca della serenità è costante e con una scelta rinnovata ogni giorno, passo dopo passo, ora dopo ora, la compulsione della bottiglia non è più alimentata.
In questo modo l’alcol inizia a non assumere più i contorni di un salva vita, di una stampella a cui appoggiarsi e da cui dipendere, ma si mostra nella sua vera e distruttiva natura. Il sostegno “senza se e senza ma” da parte del gruppo di A.A. diventa la cura benefica non solo verso la sobrietà, ma anche verso il riapprendere a vivere, ogni giorno, stando nel qui ed ora. Il gruppo diventa la medicina benigna per non sentirsi più soli, ma accolti e compresi nella propria imperfezione e debolezza in una reciprocità di sguardi e di cuore che accomuna e che non esclude. È nel gruppo e con il gruppo che avviene la magia, quel miracolo della trasformazione che per essere tale va rinnovato e confermato costantemente, anche dopo lunghi anni di sobrietà.
Sono quasi le 23.00, ma qui il tempo sembra sfumare e perdere il suo ritmo incessante.
Usciamo avvolti dal calore di questa bellezza autentica e nutriente, con la certezza che la trasformazione e il cambiamento siano possibili nella vicinanza e comprensione reciproca.
Grazie per la fiducia, per averci dato la possibilità di sedere accanto a voi e di accogliere e custodire, come un tesoro prezioso, le vostre vite.
Per contattare Alcolisti Anonimi: Numero verde: 800 411 406 – www.alcolistianonimi.it
I gruppi in municipio 4:
Il Girasole, c/o parrocchia S. Maria del Suffragio, via Bonvesin de la Riva 2, cell. 339 4480334
Gruppo Kolbe, c/o parrocchia della Vergine Immacolata e S. Antonio, viale Corsica 68, cell. 334 3952573