Il 30 di settembre si è ufficialmente insediato Don Roberto Davanzo, nuovo parroco di S. Pio V e S. Maria in Calvairate, e anche di Sant’Eugenio, in via del Turchino. Presieduta dal vicario del Vescovo, la cerimonia ufficiale ha preso il via proprio in quest’ultima chiesa, per poi con una breve processione lungo la via Tito Livio continuare in Pio V con la celebrazione dell’eucarestia, e i festeggiamenti.
A piedi sono poco più di dieci minuti, che però uniscono due mondi con notevoli differenze, e che il lavoro comunitario delle due chiese sotto un’unica direzione vuole contribuire a far incontrare e integrare sempre di più. Già da due anni, infatti, entrambe le chiese fanno capo allo stesso parroco – prima, a Don Franco Gallivanone – con la prospettiva di costituire una comunità pastorale che troverà conferma giuridica il prossimo anno. «Si tratta di nuova forma di aggregazione che si sta sviluppando in tutta Italia», spiega Don Roberto Davanzo, per undici anni Direttore della Caritas ambrosiana per poi diventare nel 2016 parroco delle Basilica di Santo Stefano a Sesto San Giovanni. «La diocesi ha scelto questa modalità di riorganizzazione puntando a una maggiore condivisione della conduzione delle parrocchie e al superamento degli antichi campanilismi».


Si tratta in sostanza di una grande sfida a immaginare prima e realizzare poi un nuovo modello di Chiesa, e anche un’occasione interessante per coinvolgere maggiormente i laici. «Le comunità pastorali hanno un parroco unico e un unico consiglio pastorale», precisa il parroco. «Noi siamo già su quella strada: il nostro gruppo di lavoro è formato da tre sacerdoti – io e il sacerdote della pastorale giovanile abitiamo qui, in Pio V, mentre un altro abita a Sant’Eugenio – che lavorano sulle due parrocchie, cui si aggiungono la religiosa che collabora con la pastorale giovanile, il diacono permanente, e come laici una coppia con quattro figli che abita a Sant’Eugenio». Questi ultimi fanno parte di un’altra realtà interessante che si sta diffondendo in questi anni nella diocesi milanese e prende il nome di “famiglie a km zero”, ovvero gruppi familiari che dopo aver fatto esperienza in ambito missionario desiderano continuare a collaborare con la comunità cristiana affiancando i sacerdoti nelle parrocchie. «Nel nostro caso, la famiglia vive da sette anni in un appartamento in Sant’Eugenio: la signora è catechista, il marito fa parte del consiglio pastorale comunitario e del consiglio degli affari economici della Sant’Eugenio».
La collaborazione tra le due parrocchie è già più che attiva e con ottimi risultati: ad esempio, quest’anno l’oratorio estivo – con una unica proposta e unico governo – è stato organizzato con i ragazzi delle medie ospitati a San Pio, e quelli più piccoli a Sant’Eugenio. Anche la formazione di catechisti, per quanto poi operi separatamente, fa capo a un’unica equipe e quindi alla medesima proposta formativa.
Le molte attività – culturali, sportive e di assistenza e ascolto – che trovano spazio e appoggio nelle due parrocchie hanno costantemente bisogno del contributo di volontari che possano mettere a disposizione un po’ del loro tempo e delle loro capacità. Per info: https://www.spiovmi.it