Le buone notizie bisogna vederle arrivare (vedi QUATTRO del dicembre 2021 e del maggio 2022) ma anche realisticamente immaginarle per farle vere. Ecco allora una fotografia della Cascina Carpana (oggi ribattezzata Ri-Nascita) scattata fra un anno, nel febbraio 2025: al centro l’ex casa padronale del complesso ottocentesco, restaurata con cura, ospita la più recente impresa, urgente e necessaria, delle associazioni Donna Aiuta Donna (SVS DAD) e Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano (CADMI). Ovvero dieci alloggi, discreti e protetti, per le vittime della violenza di genere incamminate a ricostruirsi una vita, madri e figli insieme. E siccome per rifarsi un’esistenza si parte dal pane (la gran maggioranza delle donne che si rivolgono ai centri aiuto, a Milano un migliaio all’anno, è disoccupata o sottoccupata), nello stesso complesso c’è l’occasione per guadagnarsi da vivere e imparare a farlo meglio: le cucine di un ristorante-bistrot probabilmente guidato da una chef importante, laboratori artigiani, orti biologici e corsi di formazione, che allargano la platea delle donne già in difficoltà coinvolte a oltre 90 all’anno.

Adesso passiamo alla fotografia immaginaria scattata due anni dopo, quando i lavori del progetto Cascina Ri-nascita saranno interamente compiuti: accanto al ristorante-bistrot che già da mesi sarà tra le abitudini di famiglie e singoli buongustai milanesi, le scuderie, l’asilo per cani, i locali per laboratori di fotografia e design, il maneggio e la scuola di circo gestiti da Campacavallo, che dal 2006 propone corsi, campus e interventi nelle scuole di “equitazione affettuosa e circo morbido”, un po’ ippoterapia, un po’ divertimento acrobatico ma non agonistico.

E veniamo a un’altra foto dal vicinissimo futuro, stessa data ma stavolta presa da un drone: Cascina Ri-Nascita (ex Carpana) affaccia al numero 121 su via San Dionigi, che separa come una spina centrale le due grandi aree verdi del Parco Cassinis a nord e del Parco della Vettabbia a sud, che negli ultimi vent’anni sono diventate insieme un parco grande una volta e mezzo Central Park e più del Parco Sempione. È il frutto di una trasformazione, gestita con Comune e Prefettura da Italia Nostra, che ha superato cent’anni di degrado e abbandono, flop clamorosi (dal canale Porto di Mare alla Cittadella giudiziaria agli impianti sportivi) e decenni di spaccio (era il “Bosco della droga”). Adesso l’area è punteggiata di iniziative sociali, ambientali e culturali come l’Off Campus del Politecnico a Cascina Nosedo, lo spazio “spiritualità, accoglienza e condivisione” Nocetum nella Cascina Corte S. Giacomo, i sentieri per escursioni e mountain bike e il Parco avventura Tree experience del parco Cassinis. Il bello di questa fotografia è che oggi è già realtà, anche se di fantasia potremmo aggiungere accessi migliorati e meglio segnalati.

Il taglio del nastro

Un’ultima istantanea, questa volta vera e scattata il 20 dicembre scorso quando la presentazione pubblica affollata di sostenitori e amici del progetto Cascina Ri-Nascita ha tagliato il nastro dei lavori in cantiere, presenti (si può leggere con gratitudine come una didascalia): Alessandra Kustermann, già primario al Policlinico e fondatrice di SVS  Dad, Manuela Ulivi, presidente CADMI e Gabriella Baldoni responsabile di Campacavallo che hanno unito le risorse per creare il progetto, Ornella Vanoni che ne ha voluto essere madrina, Pierfrancesco Maran, assessore alla Casa e Piano Quartieri del Comune di Milano che ha siglato l’assegnazione della cascina per 90 anni dopo la vittoria al bando, il presidente del Municipio 4 Stefano Bianco, Armando Casella e Marta Olivieri (rispettivamente ceo e innovation manager di DVision Architecture che ha sviluppato il progetto integrato ed ecosostenibile, Chiara Morandini di CRA-Carlo Ratti Associati che ha creato il concept per la riqualificazione, Luca Galli di EBC Costruzioni che condurrà il cantiere, Alba Gallizia dello studio Brandolini Gallizia che curerà l’interior design. Perché un progetto simile richiede la collaborazione di molte intelligenze e competenze. E risorse concrete: 3,3 milioni di euro solo per la fase 1, di cui 2,1 già reperiti. La campagna di donazioni continua.