Scrivevamo su QUATTRO, parlando delle casette di via Barzoni 11:
Gennaio 2013: sta giungendo a conclusione una vicenda iniziata quattro anni fa…
Gennaio 2020: in aggiunta alla ristrutturazione previsto un intervento per creare spazi comuni e un incremento di 30 alloggi con diverse tipologie di canone locativo…
Siamo a gennaio 2025 e i riflettori si sono accesi nuovamente sulla vicenda delle casette di via Barzoni, ma questa volta i presupposti per una definitiva soluzione ci sono e la parola fine si avvicina.
Durante un sopralluogo in loco delle Commissioni Casa del Comune e del Municipio 4, tenutosi lo scorso dicembre, è stato fatto il punto della situazione alla presenza di numerosi e preoccupati residenti che aspettano da anni scelte chiare e soluzioni alle loro problematiche abitative.

 

Esterno delle casette di via Barzoni 11

Per inquadrare il contesto, diciamo che il complesso del “Quartiere Barzoni Casette” è collocato fra la via Barzoni (civico 11) e la via Cassinis ed è stato realizzato nel 1952 su progetto dell’Ufficio Tecnico – Ufficio speciale edilizia popolare del Comune di Milano per chi aveva perduto l’alloggio a causa dei bombardamenti della guerra. È composto di 60 case su due livelli e suddivise in sei schiere di 10 case ognuna, con piccolo giardino privato di pertinenza. Nel 2002 il complesso è stato sottoposto a opere di manutenzione straordinaria ma gli edifici sono ormai considerati a fine vita per le carenze prestazionali (in particolare quelle energetiche) e le problematiche legate all’utilizzo dell’amianto nelle coperture.
Il primo progetto di abbattimento e ricostruzione con raddoppio degli alloggi popolari disponibili  risale al 2008 ma aveva la ferma opposizione dei residenti. Per non perdere i finanziamenti regionali Comune di Milano e Aler (che gestiva allora il complesso) presentano un nuovo progetto coinvolgendo in un percorso partecipato i residenti: abbattimento di una sola stecca e ristrutturazione edilizia con sopralzo di un piano delle altre cinque, realizzando così in totale 70 alloggi di Edilizia residenziale previsti nel bando; inoltre a piano terra spazi comunali, dedicati a servizi per la cittadinanza. Prevista inoltre la realizzazione di 2 edifici a torre di 8 e 10 piani verso la via Marocchetti, con 20 alloggi a canone moderato e 30 in patto di futura vendita. Anche questo progetto non verrà realizzato.

Vista interna di una stecca

Arriviamo al 2023, quando, grazie al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (PINQUA) finanziato attraverso il PNRR, viene messo a bando e aggiudicato al Consorzio Conpat il progetto di demolizione e ricostruzione degli immobili ERP di via Barzoni.
Come illustrato durante il sopralluogo da Achille Rossi, direttore d’Area della Direzione Casa del Comune di Milano, il progetto di ricostruzione prevede la realizzazione di due blocchi edilizi con altezze di 4/6 piani, per un totale di 60 unità abitative, fra monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali. Questo primo lotto sostituirà la metà delle casette esistenti che verranno abbattute nella prima fase. Per rassicurare anche gli attuali residenti, è stato confermato che al termine dell’intervento i nuovi alloggi verranno riconsegnati agli attuali affittuari che nel frattempo troveranno una sistemazione in appartamenti MM in zona, con le spese dei traslochi a carico del Comune; anche l’affitto non subirà modifiche.
Si procederà successivamente con le altre tre stecche interessate dalla demolizione con la realizzazione di circa 50 alloggi a canone calmierato, una soluzione particolarmente necessaria in città.

Render del nuovo progetto – da Urbanfile

Tempi di abbattimento, costruzione, rientro si aggirano attorno ai due anni con inizio verso la fine di quest’anno, dopo aver redatto il progetto esecutivo e fatto l’appalto per i lavori.
La riqualificazione di via Barzoni 11 non si limiterà alla ricostruzione degli edifici, ma coinvolgerà anche la sistemazione delle aree esterne con la realizzazione di spazi verdi (saranno preservate le alberature di alto fusto presenti nell’area), percorsi pedonali, aree gioco per bambini e aree comuni attrezzate.
Durante il sopralluogo è stato anche possibile visitare un appartamento abitato da una coppia di residenti storici, ormai anziani, che trovano molto disagevole vivere in una casa con una barriera  architettonica subito in ingresso (tre gradini esterni), una scala ripida internamente per accedere al bagno prima e alle camere da letto poi.
La strada è segnata, speriamo veramente che tutto proceda per il meglio, per gli inquilini innanzitutto e per le opere da realizzare. Il quartiere ne gioverà in termini di qualità e di vivibilità.

 

 

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