Con l’inaugurazione del villaggio olimpico, avvenuta il 30 settembre, si conclude, con 30 giorni di anticipo, la fase realizzativa del complesso di 50.000 metri quadrati che ospiterà nei suoi appartamenti gli atleti che parteciperanno ai Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026. Il villaggio è stato realizzato in 30 mesi, tempo definitivo record dal Presidente del Gruppo COIMA, Manfredi Catella, che ha anche ricordato come l’intera filiera realizzativa ha chiamato a collaborare solo imprese italiane.
villaggio olimpico

Il 29 settembre è stato svolto l’ultimo sopralluogo della Fondazione Milano-Cortina, organizzatrice dei Giochi, in modo che si potesse concludere il passaggio di consegna previsto per il 1° ottobre. Da questo momento gli spazi sono a disposizione per la preparazione necessaria per ospitare gli atleti con arredi e impianti specifici. Discorso diverso invece per l’allestimento delle camere, che sono già stata predisposte per essere dapprima utilizzate dagli atleti e poi, senza necessità di cambiare gli arredi, dai 1700 studenti che utilizzeranno il complesso a partire dal settembre 2026.
Questa scelta, frutto di un accordo aggiuntivo, permette un notevole risparmio economico e di tempo, riducendo a soli pochi mesi il tempo necessario per il riadattamento della struttura da villaggio olimpico a studentato, con benefici anche ecologici, evitando del tutto la rimozione di arredi provvisori.

Sono già state aperte le iscrizioni per l’anno 2026/27 per gli studenti che vorranno usufruire dei posti letto nello studentato (di cui 450 posti convenzionati con tariffa agevolata) i cui prezzi sono variabili tra la quota di 592 fissata per il posto letto convenzionato e quella di 864 € per le stanze a prezzo di mercato. Le quote comprendono tutti i servizi accessori e l’IVA).

Anche il gruppo dei progettisti, rappresentato fra gli altri da Colin Koop della Skidmore, Owings & Merrill, lo studio che ha progettato il complesso, e da Kelly Russell Catella, hanno illustrato sia le caratteristiche che avrà lo studentato, sia il sistema costruttivo degli edifici, improntato alla massima efficienza ottenuta grazie all’industrializzazione del processo costruttivo e all’ampio uso di sistemi prefabbricati, che non ha solo visto l’uso di strutture e involucri prodotti in fabbrica, ma anche l’installazione di bagni interamente prodotti in azienda e poi montati in sede con un dispendio di soli 15 minuti a pezzo. Un grande beneficio per l’ambiente.
Qualche considerazione è anche emersa sul futuro dell’intero ex scalo Porta Romana, con l’indicazione dei numeri previsti: oltre ai 1700 studenti, altre 2000 persone abiteranno i futuri immobili a destinazione residenziale realizzati con un mix abitativo: metà residenza convenzionata a prezzi calmierati e metà edilizia libera. Inoltre, l’area ospiterà uffici e attività commerciali per circa 6.000 lavoratori. Aspettiamo di vedere il progetto definitivo.

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