Molto bene che si stia mettendo mano a tutta l’area di Porto di Mare: nel numero scorso di QUATTRO abbiamo descritto le linee guida per la concessione dell’area verde di Porto di Mare per portare avanti la riqualificazione finora gestita molto positivamente da Italia Nostra; in questo numero invece ci occupiamo delle due aree limitrofe al parco, attualmente sede di attività artigianali e produttive non sempre regolari.
Il 17 gennaio, infatti, sono state pubblicati dal Comune di Milano due “avvisi pubblici per la raccolta di manifestazioni d’interesse contenenti soluzioni tecnico-gestionali volte alla rigenerazione e valorizzazione” di due comparti: uno è il compendio immobiliare in via Fabio Massimo, con la previsione di una Grande Funzione Urbana (GFU), l’altro è il compendio immobiliare in via San Dionigi, disciplinato quale Ambito di Rinnovamento Urbano – Ambito di Rigenerazione Ambientale.
Tutti i documenti sono disponibili sul sito del Comune di Milano e nel Documento preliminare alla progettazione viene ripercorsa in dettaglio tutta la storia dell’area, dal progetto del Porto e del Canale navigabile, al suo abbandono, all’insediamento delle attività artigianali, al degrado di molti ambiti, ai tanti progetti pensati e mai realizzati (cittadella dello sport, cittadella della giustizia e simili), all’acquisizione completa della proprietà dell’area da parte del Comune di Milano fino alla situazione attuale.
Noi qui faremo ovviamente una sintesi del contenuto dei due avvisi pubblici che scadranno il 14 aprile 2023.
Grande Funzione Urbana Porto di Mare
Le aree e i fabbricati che compongono l’ambito della GFU Porto di Mare si sviluppano lungo via Fabio Massimo con ulteriori suddivisioni in sub-aree in cui sono insediate prevalentemente attività artigianali, centri sportivi (la Calcio Milanese Corvetto 1920 e la Polisportiva Libertas Milanese), tre complessi cascinali (Cascina Casottello, Cascina Casotto, Cascina San Nazzaro) e l’ex discoteca Karma – Borgo del Tempo Perso.
Dall’avviso sono esclusi i centri sportivi oggetto di concessioni comunali, l’ex discoteca Karma già interessata a un progetto sportivo-ricreativo, la Cascina Casottello, in concessione d’uso fino a ottobre 2031 al Centro Internazionale di Quartiere, e la Cascina Casotto, attualmente sede della storica trattoria Casottel, che sarà oggetto di prossimo avviso pubblico per la concessione in diritto di superficie.
Rimangono quindi la Cascina San Nazzaro al civico 43, sottoposta al regime vincolistico dei beni culturali, e gli insediamenti avvenuti a partire dagli anni ’50-’60, in forza di contratti di locazione di terreni da parte del precedente proprietario, senza alcuna pianificazione urbanistica. Si tratta di una presenza disorganizzata di attività produttive e depositi di varia natura, attualmente occupati ormai senza titolo da soggetti che, solo in alcuni casi, versano un’indennità di occupazione di fatto al Comune di Milano. Altri immobili sono stati liberati e ripresi in consegna dall’Amministrazione Comunale.
L’Avviso pubblico ha la finalità di ”raccogliere proposte volte a individuare soluzioni progettuali e proposte di valorizzazione che sappiano coniugare funzioni insediabili, compatibilmente con il territorio verde e agricolo circostante, e con l’assetto infrastrutturale.”
Tali proposte dovranno contenere: le soluzioni tecnico-progettuali e planivolumetriche; le soluzioni di natura funzionale-gestionale a carico del proponente individuabili in proposte di vendita, di concessione del diritto di superficie o di concessione in uso; di concessione di valorizzazione per i beni vincolati; ma anche in contratti di sponsorizzazione (opere pubbliche realizzate a spese del privato) o in forme di partenariato pubblico – privato, tra cui il project financing e gli interventi di sussidiarietà orizzontale.
Il disegno complessivo dell’ambito GFU deve consolidarne il carattere di margine tra il quartiere Corvetto e il Parco Porto di Mare realizzando su via Fabio Massimo un fronte pubblico attivo, con servizi, commercio di vicinato e funzioni abitative accessorie arretrato rispetto alla linea stradale attuale per consentirne la fruizione, con altezze non superiori a quelle del contesto, con l’edificato sempre meno denso e più permeabile verso il parco dove saranno presenti attività sportive, di svago e socialità.
Ambito di Rinnovamento Urbano – Ambito di Rigenerazione Ambientale
Il secondo avviso pubblico riguarda il compendio immobiliare in via San Dionigi, in cui sono insediate prevalentemente attività artigianali analoghe, e nella stessa situazione, di quelle di via Fabio Massimo, con situazioni di degrado e di abusivismo radicato nel tempo.
Gli immobili interessati sono sottoposti al regime vincolistico dei beni paesaggistici e le soluzioni proposte dovranno coniugare funzioni insediabili, compatibilmente con il territorio verde e agricolo circostante, e con l’assetto infrastrutturale.
Si prevede un tessuto di bassa densità e alta permeabilità pedonale, con insediamenti dalla tipologia aperta e trasversale, integrati al contesto, soprattutto per quanto riguarda le altezze dei fabbricati e il progetto paesaggistico più vasto. Si richiede una permeabilità visiva-paesaggistica attraverso i lotti che garantisca la salvaguardia di una connessione diffusa tra il Parco della Vettabbia e quello di Porto di Mare.
Il progetto per la via San Dionigi deve prevedere una revisione della sezione stradale con l’inserimento del marciapiede, la rimozione di recinzioni e barriere visive, la messa in sicurezza della pista ciclabile e l’integrazione di nuovi attraversamenti pedonali. Inoltre, il fronte edificato viene arretrato per permettere l’inserimento (e completamento) del filare alberato in continuità con il lato sud. Grande deve essere la permeabilità pedonale all’interno del lotto con tre assi trasversali e uno parallelo a via San Dionigi, delimitati da aree verdi e alberature.
Precisiamo che questo è il primo passo indispensabile per avviarsi alla riqualificazione dell’area; come sempre speriamo che a questo ne seguano altri in tempi non troppo lunghi. Porto di Mare merita un futuro che lo veda inserito pienamente nel contesto circostante, in una posizione privilegiata fra la città consolidata e il Parco agricolo sud.