Da un aggiornamento sui progetti in atto di competenza dell’assessorato Casa e Piano quartieri, presentati nel corso di una Commissione municipale, veniamo a conoscenza di un nuovo Accordo di programma per l’attuazione del Programma di Recupero Urbano del quartiere Zama/Salomone.
Programma “antico” ormai, che ora si vuole recuperare con un nuovo progetto.
Grazie all’assessore municipale Marco Cormio, che ha seguito negli anni le vicende, e alla documentazione che ci ha fornito, ricostruiamo in sintesi la lunga storia del Lotto 2MI/191 denominato Zama/Salomone: una vasta area all’interno dell’ex Campo volo Taliedo di 72mila metri quadrati di superficie, di cui 51mila già di proprietà del Comune di Milano, che solo a fine 1998 acquisiva la restante parte dal Demanio dello Stato. Una storia sicuramente istruttiva.

C’era una volta… la Legge 167 del 1962 per la realizzazione di programmi costruttivi di Edilizia Residenziale  Pubblica (ERP).
 Il Consorzio Intercomunale Milanese per l’Edilizia Popolare aveva il compito di individuare i lotti edificabili e già nel primo piano consortile scaduto nel 1991 aveva previsto il lotto Zama-Salomone come area per realizzare un piano di edilizia popolare (Lotto 191), su un’area però che non era tutta di proprietà comunale.
Nel 1993 il Lotto viene confermato e vi sono localizzati interventi vari di edilizia pubblica da realizzare da parte di Aler Milano e di un gruppo di cooperative edilizie e imprese di costruzione.
La convenzione per la concessione in diritto di superficie delle aree per 90 anni viene approvata nel febbraio 1999 dalla Giunta comunale.
Mentre cooperative e imprese realizzano i loro interventi di edilizia convenzionata e relative opere di urbanizzazione primaria e secondaria, con l’apertura delle nuove vie Norico e Berlese, l’area in diritto di superficie di ALER di circa 16mila mq resta ferma e diventa fonte di degrado.
In base all’Accordo di Programma fra Regione Lombardia, Aler e Comune di Milano dovevano essere realizzati 84 alloggi di edilizia sovvenzionata, 78 alloggi di edilizia convenzionata e 24 alloggi destinati alle Forze dell’Ordine per un totale di 56mila metri cubi assegnati.
Sulla base della Convenzione del 1999 Aler versava al Comune di Milano poco più di 2 milioni e 800mila euro quale onere cauzionale, mentre Regione Lombardia stanziava a favore dell’ente quasi 12 milioni e mezzo di euro per la realizzazione dell’intervento.

I cantieri però non furono aperti e una prima concessione edilizia rilasciata nel 2001 arrivò a definitiva scadenza  nel 2007.
La mancata apertura dei cantieri fu giustificata da Aler per gli alti costi dovuti alle opere di bonifica (in effetti quell’area aveva ospitato autodemolitori o autoparchi…). Dei 12 milioni di finanziamento ne sono stati spesi circa 6 per l’acquisizione dell’area, le opere di urbanizzazione, le spese tecniche, le indagini ambientali e una piccola parte di bonifica dei terreni. Per completare l’opera di bonifica sarebbero state stimate spese pari a 4.130.000 euro, che però non sono state fatte.
Non si conosce peraltro la fine degli ulteriori 6 milioni del primo finanziamento che potevano servire per il completamento della bonifica e l’avvio di un primo comparto, in base alla modifica della prima Convenzione. Infatti, visto lo stallo, il nuovo accordo fra il Comune e la Regione del dicembre 2012 prevedeva che Aler costruisse solo un comparto di 98 alloggi a canone sociale sull’area bonificata e appaltasse a terzi la realizzazione degli alloggi di edilizia convenzionata agevolata. Ma Aler aveva poi dichiarato di non avere le risorse per dar luogo al nuovo accordo.
Arriviamo a fine 2017, quando una Cabina di Regia fa di nuovo il punto della situazione, valutando più possibilità, fra cui  la riallocazione sull’Accordo di Programma Zama-Salomone dei 14 milioni di euro recuperati da altri Accordi non attuati nel quartiere di Ponte Lambro, possibilità poi saltata per un ricorso.

Arriviamo all’oggi: nella presentazione fatta in Commissione municipale si dice che, data l’esigenza di attivare un processo di rigenerazione urbana e di inclusione sociale, si promuove la previsione di un intervento di edilizia convenzionata agevolata in locazione e vendita, in particolare:

  • edilizia convenzionata agevolata in locazione (pari almeno al 50% della SL (Superficie Lorda) realizzabile);
  • edilizia convenzionata agevolata in vendita (massimo il 50% della SL realizzabile);
  • funzioni compatibili, ovvero per servizi commerciali di vicinato, massimo 10% e spazi comuni a supporto delle residenze.

Sono previsti complessivamente 18.666 mq di SL in edifici che variano dai 6 agli 8 piani.
ALER avvierà una manifestazione di interesse prodromica alla successiva procedura di partenariato pubblico-privato per l’individuazione di un operatore economico a cui cedere il diritto di superficie dell’area, per il completamento delle bonifiche e dell’intervento di edificazione.
L’operatore individuato dovrà: provvedere all’esecuzione, a propria cura e spese, di tutte le opere di bonifica necessarie; realizzare l’intervento di edilizia residenziale; versare ad ALER il corrispettivo a suo tempo versato per la concessione dell’area in diritto di superficie; versare al Comune di Milano il corrispettivo dovuto per gli oneri di urbanizzazione aggiornati.
Non ci resta che sperare che partano presto le procedure per la manifestazione d’interesse e per l’individuazione di un operatore economico interessato e in grado di portare finalmente a termine la riqualificazione di quell’area, chiudendo una lunga storia costellata da errori e inadempienze.

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