È stato un pilastro della canzone melodica italiana raggiungendo una vasta popolarità nel mondo musicale mondiale. Parliamo di Luciano Tajoli (1920-1996) a cui lo scorso 21 giugno il Comune di Milano ha dedicato una targa sulla facciata della casa dove nacque, in via Bessarione 42.

La targa apposta in via Bessarione

Una particolarità di Tajoli era quella di non saper leggere le note, ma aveva un istinto musicale molto forte: spesso accennava a un motivo che poi veniva musicato da altri. Il repertorio canoro di Tajoli è stato vastissimo con canzoni di compositori noti o meno noti che con la sua interpretazione ebbero un successo incredibile. Significativo il caso di una canzone, “Scrivimi”, scritta negli anni ‘30, che eseguita negli anni ’60 da Luciano divenne “una canzone da juke box”, come ci ha raccontato Stefano Paggioro, cultore della figura di Tajoli, intervenuto con un suo ricordo durante la cerimonia.

Tredici anni fa, Paggioro ha aperto una pagina Facebook per ricordarlo e tenerne viva la memoria, attratto da Tajoli grazie alla passione per la musica di Luciano trasmessagli dal nonno. Lo ha poi conosciuto personalmente e intrattenuto rapporti epistolari, permettendogli di raccogliere negli anni molto materiale. Nel giro di poco tempo la pagina FB ha raggiunto oltre 1500 iscritti che si scambiano pareri, notizie, aneddoti su Tajoli. «Pensa che tra gli iscritti – sottolinea Stefano – c’è anche un ragazzo russo che conosce le sue canzoni perché come studente di canto in Russia ha avuto modo di studiare e apprezzare la voce di Luciano». Una capacità notevole – ha raccontato ancora Stefano – era quella di non interpretare la stessa canzone quasi mai uguale, ma secondo lo stato d’animo del momento.

Oltre alla pagina fb, Stefano a sue spese ha fatto uscire un cd in omaggio alla figura di Tajoli, con allegato un libretto che ripercorre le tappe della sua carriera.
Stefano Paggioro, un trascorso nel mondo della musica, ha voluto però dare un ulteriore contributo, ed ecco nascere un libro, “Scrivimi”, dallo stesso titolo della canzone. L’idea nasce da una intervista che Tajoli gli rilasciò nel 1993 e da una serie di incontri con altri cantanti dell’epoca.

Una storia dunque interessante e appassionante quella raccontata da Stefano nel libro che meriterebbe di essere conosciuta da un pubblico più vasto. Impressionanti infine i numeri che ci ha riportato Stefano: 300 serate l’anno con una media di 26 giorni al mese, 45 milioni di dischi, 27 film, 1500 pezzi incisi nell’arco di 45 anni di carriera iniziata in via Bessarione e terminata il 3 agosto 1996 a Merate a causa di un’epatopatia. L’incasso di uno dei suoi ultimi concerti lo devolvette all’Istituto dei Tumori e successivamente creò l’Associazione internazionale “Inno alla vita”, con lo scopo di aiutare i bambini con disabilità.
Personaggio milanese, Tajoli non ha mai inciso un disco di canzoni milanesi, però nel suo repertorio c’era “Mariolina di Porta Romana” che fa piacere pensare quale riconoscimento alla zona dove nacque e dove finalmente viene ricordato.