Sembra segnato il triste destino del bell’edificio degli anni ’20 in viale Umbria 37, angolo via Sigieri, già sede produttiva della società discografica “La voce del Padrone” fino al 1967, abbandonato per molti anni, poi ristrutturato internamente e sede del marchio Calvin Klein fino a circa quattro anni fa.
L’edificio verrà completamente demolito e ricostruito raggiungendo l’altezza del condominio confinante sia sul lato di viale Umbria sia su quello di via Sigieri, con una volumetria più che doppia rispetto alla attuale, grazie a spostamenti di volumetrie e a premialità varie.

viale umbria 37
Fra queste, particolarmente negativo per noi il riconoscimento votato a maggioranza dal Consiglio di Municipio 4 dell’interesse pubblico di un’area di 500 metri quadrati su via Sigieri, posta sopra i box del condominio, messa a verde e considerata giardino pubblico, con uno stretto passaggio sul retro della Cascina Cuccagna per sbucare in fondo a via Cuccagna. Questa scelta ha infatti permesso alla proprietà di non doversi allineare all’edificio confinante su via Sigieri (praticamente rimanendo alla stessa altezza attuale), ma di alzarsi fino a 6 piani su tutti i lati dell’edificio a forma trapezoidale, realizzando ben 126 unità abitative .
A fronte delle aumentate volumetrie e dei maggiori oneri urbanistici, verranno utilizzati i 2 milioni circa degli stessi per un intervento su via Muratori (in parte ancora da progettare) nel tratto da viale Umbria a via Tiraboschi, con realizzazione di pista ciclabile, inserimento di aree verdi, diminuzione della sosta e trasformazione sicuramente del tratto fra Umbria e Friuli a senso unico. Con conseguenze sulla viabilità ritenute da alcuni interventi in Commissione municipale negative, dovendosi poi spostare il traffico su via Colletta, via stretta che farebbe fatica a sopportare altro traffico, soprattutto in prossimità dell’incrocio con viale Umbria.
Non è disponibile il render definitivo ma si può avere un’idea dell’impatto visivo ed estetico dell’intervento, non certo armonioso rispetto al contesto, dal disegno mostrato in commissione.

Via gli eleganti grafiti, le inferriate e gli elementi in rilievo che meritavano di essere preservati.
Peccato, in questo caso un vincolo sarebbe stato opportuno.