Nel 2010 il Comune di Milano dava in concessione alla Fondazione Franco Fossati la palazzina di viale Campania, ristrutturata all’interno del Piano di Intervento ex Motta, per la realizzazione di un Museo del Fumetto. Nasce così WOW SPAZIO FUMETTO http://www.museowow.it/, inaugurato l’1 aprile 2011. La ricorrenza ci offre l’occasione di incontrare Luigi Bona, socio fondatore e direttore del Museo, per ripercorrere insieme questi dieci anni di lavoro, l’ultimo dei quali ha visto il Museo alle prese con i problemi della sua chiusura, delle perdite economiche e dei costi vivi di gestione a cui comunque dover far fronte.
Nel medio periodo inoltre la Fondazione deve affrontare l’incertezza del rinnovo del contratto, inizialmente di 10 anni, poi rinnovato per altri cinque, un periodo di tempo veramente insignificante che sembra tenere in poco conto la funzione culturale di pubblica utilità della Fondazione, nata non a scopo di lucro e non commerciale.

Luigi Bona, direttore di Wow

Ricordiamo infine che, sulla base della legge del 2004, il riconoscimento del Museo come Ente dipende dalla Sovrintendenza alle Belle Arti, che sottopone il bene culturale a precisi vincoli e regole: conservare i beni, mantenerli in una sede sicura e adeguata, non prestarli o scambiarli neanche con altri Enti, non venderli, spostarli solo previa richiesta di autorizzazione alla Sovrintendenza e relativa assicurazione degli oggetti. Questi rigidi principi mal si addicono a uno spazio culturale come Wow che opera in un’ottica di scambio di beni, di studio e di ricerca, e rendendo difficoltosa se non impossibile la realizzazione dei suoi progetti, stretti tra pratiche amministrative e spese da sostenere.
Ma che cos’è, in realtà, il Museo del Fumetto? Innanzi tutto un luogo molto particolare, un luogo in cui si fa cultura. Il fine dichiarato della Fondazione accoglie un’idea di cultura che è comune ai più importanti musei europei ed esteri, per il quale il bene culturale materiale, l’oggetto storico o di valore in sé, contiene, come valore aggiunto, tutto ciò che sta dentro quell’oggetto, la sua storia, il suo modo di essere pensato e costruito. Spetta al Museo il compito di conoscere l’opera e il suo autore alla lente delle numerose e impreviste trame che li collegano al proprio tempo, nell’intreccio complesso e affascinante di forme espressive diverse, arti visive e letteratura, cinema, musica, architettura e scienze.
È anche un Museo in continua crescita che comprende un patrimonio di 800.000 mila pezzi tra giornali, riviste e materiali vari provenienti da tutto il mondo; è vivo e duttile nei suoi progetti e pronto a individuare percorsi di ricerca sempre nuovi e aggiornati.
Comprende una fornitissima biblioteca di libri e riviste di 9000 pezzi, aperta al pubblico e disponibile in consultazione libera e gratuita. Per la ricchezza della sua raccolta Luigi Bona ha richiesto che la biblioteca fosse inserita all’interno del Sistema Bibliotecario di Milano per la ricerca di libri e pubblicazioni, in linea con tutti i requisiti richiesti, quali la promozione della lettura, iniziative culturali, rapporti con le scuole e altro.
Da qui, da questo progetto così ampio e complesso, nascono le esposizioni delle mostre, gli incontri e i dibattiti, che trovano riscontro tra un pubblico affezionato in Italia e all’estero.
A questo punto, per esemplificare, facciamo un giro immaginario nello Spazio Fumetto sulla traccia delle prossime mostre, che ci vede pronti all’appuntamento per…
Attualmente è allestita nel Museo la mostra Amazing sulla straordinaria vicenda della Marvel Comics, dal 1939, quando è nata negli Stati Uniti, fino ai giorni nostri, dalla creazione dei personaggi dei Fantastici Quattro – ricordiamo la Torcia umana e la Cosa – all’Universo Marvel, che esplode letteralmente per il numero dei personaggi e la forza fantastica dei suoi racconti. Storia non solo della Casa Editrice ma creazione del nostro immaginario e storia dei caratteri della grafica, del disegno e dello stile dei numerosissimi autori.


La seconda mostra che troveremo è dedicata a Guido Crepax: Trent’anni di Crepax. Negli archivi di Tempo Medico.
Primo news magazine italiano nato nel 1958 come organo di stampa della Casa Farmaceutica Pierrel, Tempo Medico è una rivista di informazione, cultura e attualità medica a cui Guido Crepax, ancora agli esordi della sua carriera, collabora. Sono sue le illustrazioni delle copertine, e una particolare rubrica chiamata “Clinicommedie”: commedie vicine al genere delle detective story in cui i medici affrontano uno specifico caso clinico, dai sintomi del paziente alla diagnosi. Crepax illustrava le scene, ma era riconoscibile anche nei balloons, nelle prospettive con taglio registico, nello spazio in cui disseminava qua e là dettagli e indizi, e costruiva col suo segno grafico il suo personale racconto.
Le cose che abbiamo raccontato sono solo una minima parte di quella che costituisce il complessivo progetto del Museo del Fumetto di Luigi Bona: non parliamo della cultura che vi ritroviamo, ma della passione con cui si dedica alla conoscenza di questo mondo, Nona Arte arrivata in ritardo e a fatica riconosciuta. Il suo Museo dunque è un valore per tutti noi, ma anche per Milano, e merita grande attenzione e va garantito e preservato.

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