È possibile raccontare Milano per immagini, come se fosse la copertina di una rivista? È possibile farlo rinnovando lo sguardo e alimentando la curiosità verso luoghi già noti e visti anche innumerevoli volte nella nostra routine quotidiana?
E se queste immagini fossero le copertine di una rivista che non esiste?
È questo il progetto di The Milaneser, nato dallo studio di comunicazione e design Zetalab, ideato e curato da Lara Aldeghi (testi e coordinamento editoriale) e da Stefano Joker Lionetti (art direction). Iniziativa che nasce nel 2020, in pieno lockdown, con l’intento di creare una narrazione visiva e originale della città attraverso le copertine di una rivista immaginaria. Ma The Milaneser è molto più di una semplice rivista: è un progetto editoriale ambizioso che ha l’obiettivo di dare voce a decine di artisti, illustratori e creativi, tutti uniti dalla passione per Milano, ma con il proprio punto di vista e la propria interpretazione della città.
Intervistiamo Roberto di Puma, di Fratelli Bonvini, la storica cartolibreria e tipografia situata nella nostra zona, in via Tagliamento, che ha abbracciato fin dall’inizio il progetto di The Milaneser con un approccio di partnership attiva e di valore. Fin dall’inizio, Bonvini ha sostenuto il progetto con la mostra “Occhi sulla città” all’interno dei suoi spazi e ospitando e stampando tutte le copertine di The Milaneser. Nonostante il progetto sia nato inizialmente in formato digitale, Bonvini ha subito assunto il ruolo di “casa analogica” del progetto, offrendo la possibilità ai visitatori di osservare e toccare le copertine dal vivo e scegliere la loro preferita, con la possibilità di acquistarla anche in diverse dimensioni.
Qual è dal tuo punto di vista il significato di The Milaneser?
«L’idea è quella di celebrare Milano in modo nuovo e creativo, accogliendo un repertorio di voci polifoniche, di interpretazioni e sguardi differenti. Milano è una città in continua evoluzione, ricca di cultura, arte e storia, e si voleva trovare un modo originale per raccontarla, ispirandosi anche al celebre The New Yorker, ma dando a The Milaneser una sua identità unica, riflettendo l’essenza e il dinamismo della città. Le illustrazioni realizzate in questi anni non rispecchiano sempre i luoghi più iconici della città, anche se il Duomo e il Bosco Verticale ritornano più volte nelle 137 immagini, ma c’è spazio anche per luoghi vissuti, ma poco rappresentati, come la 90/91 o la periferia con una fabbrica chiusa o ancora l’Università Bicocca. Da questa fucina, l’immagine della città emerge più ricca e inusuale attivando anche la ricerca di quel luogo scelto da parte dei fruitori di The Milaneser o ricevendo le loro richieste di immortalare una parte o un aspetto della propria via, del proprio quartiere, dei propri vissuti legati a quello specifico contesto».
Perché avete deciso di trasformare il progetto di The Milaneser in un libro, edito proprio da Bonvini?
«Il passaggio dal digitale al tangibile è stato naturale per noi, che abbiamo inaugurato da tempo la pubblicazione di libri, successivi alle iniziative espositive. Volevamo dare alle opere degli artisti una forma fisica e duratura, che potesse essere apprezzata anche al di fuori del contesto online. Il libro rappresenta una raccolta completa delle copertine prodotte fino a quel momento, arricchita da approfondimenti, commenti e contributi speciali, offrendo così una visione più ampia e approfondita del progetto. Il libro è sempre acquistabile on line, ma anche presso di noi, alla Hoepli, alla libreria Noi di Nolo, in Triennale e a Villa Necchi. Per noi è un libro speciale e abbiamo scelto di distribuirlo con una modalità mirata».
Qual è stata la risposta del pubblico alla pubblicazione del libro?
«Siamo stati positivamente sorpresi dalla risposta del pubblico al libro. La prima edizione di 1.200 copie è andata esaurita in poche settimane, dimostrando l’interesse e l’apprezzamento per il nostro lavoro. Abbiamo ricevuto feedback entusiasti da parte dei residenti di Milano e dei visitatori della città, che hanno apprezzato la possibilità di esplorare Milano attraverso gli occhi degli artisti».
E ora, qual è il futuro di The Milaneser?
«Abbiamo già pubblicato i primi tre numeri del 2024 e abbiamo in programma di pubblicarne altri dodici. L’obiettivo è quello di usare le copertine per dialogare con il flusso della città, con quello che accade. Anche la cadenza mensile e non più settimanale come all’inizio, si orienta in questa direzione, nel cogliere il momento, come se fosse un’istantanea dell’attimo catturato e valorizzato nell’immagine».