Senza voler essere esaustivi o voler convincere qualcuno, e se possibile senza essere insultati da chi la pensa diversamente, diamo alcuni spunti sul tema della Paullese, basandoci su precedenti articoli apparsi su QUATTRO negli anni scorsi e su nuovi materiali e informazioni ufficiali.
Partiamo da un po’ lontano…
Si chiama Paullese la strada statale n. 415, così denominata perché mette in collegamento Milano con la direttrice per Paullo, Crema e Cremona. Un tracciato presente nella storia di Milano e della Lombardia, che fino agli anni ‘60 del ‘900 penetrava in città fino a Piazzale Cuoco e ai Bastioni spagnoli. Una parte importante della rete viaria urbana in continuità con la rete viaria extraurbana che garantiva le relazioni di accessibilità a grande scala tra il capoluogo e il sud-est della regione.
Con la costruzione della tangenziale est il tracciato della Paullese venne interrotto di netto scaricando il traffico su altre strade di penetrazione o uscita dalla città (destinate a servire altri insediamenti) o sulla tangenziale stessa.
Dagli anni ’80 si è ripreso il tema del prolungamento del tracciato della Paullese inizialmente per realizzare un percorso che portasse i mezzi pesanti dalla tangenziale direttamente all’Ortomercato; è con il sindaco Gabriele Albertini e l’assessore alla Mobilità Giorgio Goggi che dal 1998 si inizia a concretizzare il progetto, presentandolo nel 2000 all’interno di una più ampia logica generale di rete viaria, con la previsione di tre rami di ingresso in città per distribuire il traffico su più direttrici e, conseguentemente, eliminare il sovrappasso di via Marochetti e Corvetto. Il progetto ha poi acquisito visibilità anche a causa della grande iniziativa edilizia Montecity-Rogoredo con i due nuovi quartieri a cavallo proprio del prolungamento.
Dei 5 lotti allora previsti, il Lotto 1 (fino alla rotonda di collegamento ai nuovi quartieri di Montecity Rogoredo) è stato realizzato fra il 2007 e il 2008 e il 4° lotto, ovvero il sottopasso della ferrovia che collega le vie Varsavia e Sulmona con una galleria lunga circa 80 metri, è stato realizzato fra la fine del 2008 e il 2009 ed è il percorso privilegiato per l’accesso diretto all’Ortomercato.
Col cambio dell’amministrazione nel 2011, si è fermata la progettazione degli altri lotti, sia per ragioni economiche, visto che il lotto 3 prevedeva di superare in sopraelevata la cintura ferroviaria verso la via Varsavia e il lotto 5 prevedeva l’interramento di due carreggiate stradali, a partire dall’altezza di via Bonfadini per riemergere in via Bacchiglione, sia soprattutto per scelte diverse di politica urbanistica e viabilistica.
Per completare la descrizione del progetto iniziale, il Lotto 2 era il tratto che dalla interruzione della Paullese all’altezza di via del Futurismo (qui è stato realizzato uno svincolo quando è stata realizzata Santa Giulia sud) arriva fino all’interscambio con le vie Bonfadini e Salomone, in parte interrato sotto il futuro parco e in parte in trincea fino alla risalita della strada. Nel progetto erano poi previste opere di compensazione ambientale in via Salomone (messa in sicurezza degli incroci e degli attraversamenti pedonali, razionalizzazione della sosta e riqualificazione dello spazio stradale), opere che sono attualmente in corso, anticipate e finanziate dall’Amministrazione comunale, per non allungare ulteriormente i tempi.
La realizzazione di questo lotto è tornata all’ordine del giorno perché il progetto di Santa Giulia Nord, definito nel PII iniziale del 2004, ha subito notevoli modifiche mediante due varianti (aprile 2015 e maggio 2018) ed è ora oggetto di una VAS (Valutazione Ambientale Strategica) da parte di tutti i settori comunali coinvolti, nonché da parte della Regione Lombardia. L’ormai imminente approvazione della VAS diventa la condizione perché i lavori di Santa Giulia Nord possano riprendere, in particolare le opere legate all’evento olimpico, le strutture commerciali vicine all’arena e le infrastrutture legate alla mobilità e alla accessibilità: la nuova linea tranviaria di collegamento fra via Repetti (stazione M4) e la stazione di Rogoredo (M3), la riqualificazione e il potenziamento dello svincolo della tangenziale di via Mecenate, il completamento della Paullese.
Che cosa dice il nuovo PUMS sulla Paullese
Nel 2018 è cambiato anche il PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile – che per la Porta Sud prevede la cancellazione dalla programmazione dell’ingresso della Paullese nella rete stradale urbana in piazzale Cuoco e in viale Brenta (ex lotti 3 e 5) e indica una soluzione che consente di dare completamento alla rete stradale, garantendo l’accessibilità al comparto di Santa Giulia. Quindi il proseguimento della Paullese a partire dalla sua interruzione, come descritto prima, e, successivamente, il superamento del fascio dei binari a partire dalla rotonda in via Cascina Merezzate, attestando la Paullese sulla rete stradale esistente (via Varsavia, via Sulmona). Si alleggerirebbe così il traffico che grava sul nodo di piazzale Corvetto, aprendo la possibilità di riqualificare lo spazio pubblico oggi occupato dal Cavalcavia Corvetto-Lucania, da piazza Mistral a piazza Bologna. “Va sottolineato come la sostenibilità di tale progetto dal punto di vista nell’impatto sulla circolazione sia subordinata al completamento del prolungamento della Paullese sopra descritto”: così dice il PUMS.
L’altra importante modifica prevista nel PUMS rispetto alla Paullese è il “declassamento” della strada che diventa a una sola corsia per senso di marcia, con un impatto quindi molto minore in termini di traffico.
Due parole sull’intervento edilizio di Merezzate
Il nuovo quartiere Redo Merezzate è quello più vicino alla nuova strada, anche se separato da un’ampia fascia di rispetto alberata per mitigare la vista e il rumore; alcune file di alberi sono state già piantate da parte dell’operatore come parte del progetto, altre verranno piantumate.
Ricordiamo come è nato il nuovo quartiere: Merezzate, ampia area comunale a nord-ovest di Santa Giulia, era un’area verde agricola messa a bando nel 2009 per la realizzazione di interventi di edilizia residenziale, a canone di locazione sociale, moderato e convenzionato e/o in godimento d’uso, e con prezzo di cessione convenzionato.
Aggiudicatario del bando l’Associazione Temporanea di Imprese (ATI) E.Co.Polis, che presenta un Piano Integrato di Intervento approvato nel settembre 2014, e che firma nel settembre 2015 la Convenzione attuativa con il Comune di Milano.
Lo stesso giorno della firma della Convenzione subentra alla maggior parte dei membri dell’ATI il Fondo Immobiliare di Lombardia Comparto Uno gestito allora da Investire Sgr, ora in capo a Redo Sgr, e vengono modificati e molto migliorati il primo masterplan e la tipologia degli edifici. Nel progetto definitivo vi sono 211 alloggi di edilizia convenzionata in vendita a circa 2200 € a metro quadrato e 404 alloggi in locazione a prezzo agevolato. All’interno dei 404 alloggi ve ne sono poi circa 70 di edilizia sociale, distribuiti su tutto l’intervento. Dal 2015 le pratiche e i lavori procedono abbastanza speditamente: nel 2016 la bonifica, la presentazione dei progetti edilizi, i pareri del Comune e i contratti con le imprese, l’apertura dei cantieri nel 2017. Edifici privati e urbanizzazioni procedono in contemporanea, in modo da non trovarsi nella spiacevole situazione di completare gli uni senza le altre; anzi la costruzione e poi l’apertura della scuola secondaria di primo grado è anticipata all’anno scolastico 2019/20. I lavori sono ora tutti conclusi, il quartiere è molto gradevole e ordinato, anche se l’affaccio sugli edifici di via Medici del Vascello e via Pestagalli, e le occupazioni con contorno di incendi, tolgono molta poesia… Anche i lavori previsti per la nuova strada hanno suscitato preoccupazioni e richieste di modifica.
Interrare tutto?
Alla richiesta di prolungare l’interramento della strada Paullese anche sotto l’area di Merezzate, ha dato una risposta tecnica l’ingegner Meneghelli della società Santa Giulia S.p.A, nel corso della commissione Territorio del Municipio 4 che si è svolta in remoto lo scorso 14 aprile, con la partecipazione dell’assessore Granelli, dei consiglieri di Municipio e di tanti cittadini. Sintetizziamo il suo intervento: “Ormai un anno fa ci siamo confrontati con i settori dell’Amministrazione comunale e dopo che abbiamo concordato le linee guida siamo partiti nove mesi fa con la progettazione, nel rispetto della normativa sulle gallerie. Uno dei vincoli principali che è presente a Santa Giulia per la Paullese è il tema della falda: per cercare di limitare i costi non solo di realizzazione dell’opera ma di gestione della stessa, lo sforzo che è stato fatto è quello relativo a tenere l’opera al di sopra della falda; per far questo l’altezza della galleria deve essere tale da non avere una serie di impianti – ad esempio per l’evacuazione di fumi – in corrispondenza del cielo della galleria. Infatti, qualora ci fossero questi impianti, la sezione della galleria deve aumentare e quindi la galleria si deve abbassare e quindi va in falda. Per rispettare questo vincolo progettuale abbiamo dovuto limitare la lunghezza della galleria a quella del progetto attuale perché ai sensi della normativa sulle gallerie, solo se stiamo in questi limiti di lunghezza della galleria possiamo evitare di fare quel tipo di impiantistica, possiamo evitare di fare uscite di sicurezza, aumentare la larghezza delle banchine con marciapiedi più ampi, aumentare complessivamente le dimensioni dell’opera, oltre a dover abbassare la strada dove c’è già la falda.”
È chiaro che di questi vincoli occorre tener conto, oltre al fatto che mancherebbe poi lo spazio per la risalita a livello della strada.
Quale traffico?
Nel documento della Valutazione Strategica, si legge che “Le risultanze degli studi svolti dimostrano che la crescita di domanda conseguente alla realizzazione degli interventi previsti è modesta, a dimostrazione che i flussi rilevati non rappresentano una quota di traffico aggiuntiva ma sono la distribuzione di relazioni già esistenti nell’area”. Sembra quindi eccessivo il timore per il paventato passaggio di migliaia di mezzi pesanti, dato che al servizio del CAMM c’è lo svincolo potenziato di Mecenate e che i mezzi dell’Ortomercato hanno l’accesso diretto dal percorso Mistral-Toffetti-Varsavia. Il tema della vocazione logistica delle aree a cavallo di via Mecenate, CAMM e Taliedo, oltre a via Toffetti e all’ortomercato è reale. Come reale è lo sviluppo dell’e commerce che nell’ultimo anno ha garantito da un lato l’approvvigionamento di molti beni e dall’altro la sopravvivenza di molte attività commerciali e produttive.
Paullese: alcune considerazioni personali
Spetta alla Politica e all’Amministrazione che governa un territorio avere uno sguardo ampio. Le strade servono per connettere, per far spostare persone e merci, per servire nuovi quartieri e nuove parti di città, sono una infrastruttura necessaria. Le città esistono in quanto ospitano delle funzioni che non trovi altrove, che attraggono persone, che danno lavoro e portano sviluppo.
La Paullese serve? Penso di sì, completa una rete viaria interrotta, permette di distribuire meglio il traffico già esistente, è inserita nel PUMS, approvato dal Consiglio comunale.
In tutta l’area da piazza Ovidio a Rogoredo sono previste nuove zone 30 e limitazioni al passaggio dei mezzi pesanti proprio per tutelare i singoli quartieri, nuovissima anche la notizia che il Comune sta raggiungendo un accordo con Generali per la mitica “riapertura della Pestagalli”, uno di quei mantra che da decenni si ripetono senza successo, e anch’essa migliorerà i collegamenti.
Nel numero di giugno ci saranno sicuramente gli aggiornamenti, perché a maggio occorre concludere l’approvazione della variante, pena la mancata partenza dei lavori e l’impossibilità di concludere la prima parte del piano in tempo per la realizzazione delle opere legate all’evento olimpico del 2026.