La fiducia nel progresso civile si esprime concreta anche in azioni intraprese quali le progettualità dei “Custodi del Bello”. La  salvaguardia dell’ambiente e la valorizzazione di risorse umane sono concetti realizzati tesi al miglioramento delle città e alla reinclusione lavorativa di coloro che vivono situazioni di fragilità.
A Milano la presenza delle squadre in pettorina arancione ha visto una crescita di operatività nella cura di aree verdi e urbane, con risultati incoraggianti di partecipazione. Le iniziative sono realizzate grazie alla collaborazione tra pubblico e Terzo settore, e si apre anche a privati finanziatori. In zona 4 a Rogoredo abbiamo incontrato una squadra di Custodi del Bello finanziata da Redo Sgr e Luigi Saracino, coordinatore operativo del progetto di Milano gestito dal Consorzio Farsi Prossimo, promosso da Caritas Ambrosiana e costituito da cooperative sociali.
Il caposquadra  Ferdinando ci spiega: «Il gruppo è formato dai tirocinanti che cambiano ogni sei mesi, ci prendiamo cura della pulizia delle strade e dei parchi dando anche un supporto ad Amsa con cui collaboriamo in modo efficace. Anche io ero un tirocinante e da due anni sono assunto come responsabile». Con entusiasmo inoltre ci dichiarano Antonio, componente della squadra: «Sono in tirocinio da settembre e mi trovo benissimo, seguiamo tutte le zone di Rogoredo, Merezzate e Ungheria», e Stefano, quasi alla fine del tirocinio: «Con questa esperienza penso di aver avuto un arricchimento per il contatto con persone diverse e un obiettivo comune».

Custodi del Bello
A Luigi Saracino chiediamo anche come si sta sviluppando la loro attività.
«È un progetto nazionale nato a Firenze, presente in varie città con nuove adesioni in programma. A Milano ci sono dieci squadre di cui sette finanziate da privati e tre per percettori di reddito. Siamo partiti nel 2017 con le prime due squadre, la finalità è leggermente diversa rispetto a quella di Firenze, abbiamo volontari solo in minima parte e siamo più finalizzati al reinserimento lavorativo. Oltre alle tre squadre di Redo abbiamo una squadra finanziata da fondazione BPM presente su Corvetto e Piazzale Cuoco».
Quali riscontri e coinvolgimenti rilevate dai cittadini?
«Il ritorno della cittadinanza e di tutti coloro che transitano sul progetto è notevole e gratificante. La collaborazione con le varie cooperative sia di lavoro sia di servizi, con gli educatori e tutte le persone coinvolte, è un insieme di sinergie per una riattivazione concreta di lavoro e utilità collettiva».
Risultati importanti quindi anche in termini di relazioni? 
«Sino ad oggi il progetto, tra percettori di reddito, tirocinanti e volontari, ha coinvolto 300 persone e abbiamo una percentuale di inserimento lavorativo reale certificato attorno al 40%».
Il legame con il territorio, la cura della città,  l’attenzione alla dignità personale e lavorativa che caratterizzano i Custodi del Bello sono contributi utili per una crescita sociale e culturale.