Si chiama Le Piccole Case il nuovo centro per bambini con disturbi dello spettro autistico ospitato in via Cipro 8 negli ex spazi dell’oratorio della parrocchia del Preziosissimo Sangue di corso XXII Marzo.
L’inaugurazione e la giornata aperta si sono tenute lo scorso 17 novembre e in quell’occasione abbiamo visitato il centro e ci siamo fatte illustrare da Laura Borghetto, direttrice del Centro, e da Laura Dones, coordinatrice dei progetti sull’autismo, le attività che a breve partiranno.
Gli spazi sono stati adattati alle esigenze della nuova utenza, trasformando locali grandi e dispersivi in piccole aule organizzate come ‘casette’ insonorizzate e dai colori pastello. A gestire il tutto è l’associazione L’abilità, che da più di 25 anni si occupa di servizi e progetti per bambini e adulti con disabilità.

Più precoce è la diagnosi di disturbo dello spettro autistico – un nato su 77 rientra in questa categoria – e la conseguente presa in carico del bambino da parte di terapeuti specializzati, e più efficaci possono risultare gli interventi. Il problema però sono le lunghe liste di attesa che i genitori si trovano ad affrontare e che costituiscono un vero e proprio ostacolo al futuro dei propri figli. Questo è uno dei motivi per cui l’apertura del nuovo centro – che può dare supporto a 50 bambini, dai 2 agli 11 anni, ed è operativo dal lunedì al venerdì – viene considerata una grande risorsa, proprio per snellire i tempi di attesa garantendo ai bambini un servizio di cura a prezzi calmierati. Infatti l’associazione ha lanciato una campagna di raccolta fondi che ha l’obiettivo di garantire la gratuità delle cure a 10 bambini, scelti tra quelli che provengono da situazioni sociali molto vulnerabili; gli altri 40 pagano una retta comunque ridotta corrispondente al 30% dell’effettivo costo, mentre la restante parte viene coperta dai proventi della raccolta fondi.

Dopo la presa in carico, a Le Piccole Case i bambini vengono suddivisi in base alla fascia di età – dai 2 ai 6 anni la prima, e dai 7 agli 11 la seconda – e gli interventi terapeutici sono modellati in base alle esigenze di ogni bambino. Per i più piccoli, il programma di lavoro prende il nome di First Care e prevede interventi riabilitativi individuali – nel numero di sei ogni settimana, di 45 minuti l’uno – con l’obiettivo di aiutare il bambino nella sua crescita e nello sviluppo delle competenze, facilitandone la comunicazione, e che vedono il coinvolgimento della famiglia (così da trasmettere ai familiari competenze specifiche che possono poi usare nella quotidianità), della scuola e anche uscite sul territorio. I bambini della scuola primaria sono seguiti in piccoli gruppi, con due indirizzi in base al livello di disturbo: Global Approach, per bambini che hanno bisogno di sostegno trasversale, in tutte le aree e con focus principale il raggiungimento dell’autonomia (due incontri alla settimana di due ore e mezza ciascuno); Social Approach, che punta a un lavoro specifico sulle abilità sociali e la comunicazione verbale e non verbale (due incontri a settimana, un’ora e mezza ciascuno). Anche in questi casi, il team terapeutico lavora in stretto contatto con le famiglie e le scuole. Per ulteriori informazioni potete consultare il sito www.lepiccolecase.it