In Municipio 4 il 12 febbraio 2024 vi è stata la presentazione del progetto definitivo del Bosco della Musica, ovvero il campus del Conservatorio a Rogoredo che ospiterà i corsi di musica più moderni (pop, rock, jazz, sound design, musicoterapia).
Lo studio architettonico vincitore del bando è Settanta7 group, fondato da  Daniele Rangone ed Elena Rionda, architetti di Torino entrambi nati nel 1977 (da qui il nome del Gruppo).
Alla presentazione , insieme al presidente del Conservatorio, Raffaello Vignali, l’architetto Matteo Valente, project manager del Bosco della Musica ha dato ulteriori dettagli sul concept progettuale, nonché sugli edifici e sulle funzioni ospitate.

Il bosco è la principale fonte di ispirazione e i progettisti si sono concentrati sull’organicità delle foglie nelle sue svariate forme riprese nelle edifici, come se differenti tipologie di foglie fossero appena cadute  da un albero e spostate dal vento lungo il lotto. I volumi generati sono curvi, creando flussi dinamici all’interno e all’esterno.

bosco musica, render

Render con vista aerea

L’edificio A che affaccia su via Rogoredo è l’Auditorium, che a piano terra ospita l’area retropalco, l’area personale e un ampio foyer d’ingresso; al primo piano il palcoscenico, una platea con 400 posti e lo spazio per la Regia; al piano interrato trovano posto depositi, camerini, sale prova e locali tecnici.
All’esterno, l’area sottostante la platea può a sua volta ospitare piccoli eventi musicali all’aperto.
Da notare poi il particolare rivestimento ceramico con piastrelle trapezoidali di differenti colori.

L’edificio B è polifunzionale: aule didattiche, sale ripresa, locali di servizio e un laboratorio di liuteria al piano interrato; sala polifunzionale con proprio foyer e aree dedicate più un’ampia canteen con cucina, dispensa ecc. a piano terra; aule didattiche, uffici docenti, spazio coworking, studi di produzione, aula multimediale e laboratorio sperimentale al primo piano; infine, al secondo piano, uffici dirigenziali e amministrativi più un’ampia area a verde.

L’edificio C è la palazzina Ex Chimici della Redaelli, unico edificio rimasto di quel passato industriale, in pessime condizioni visto l’abbandono di decenni, le occupazioni e per finire un incendio all’interno. Verrà finalmente recuperata e vi si insedieranno aule didattiche  per corsi individuali, collettivi e per ensamble al piano terra e al primo piano.

Infine, l’edificio D, la residenza universitaria con 205 posti letto in camere singole e doppie, cucine comuni e sale prova alternate ai piani, oltre ai locali di servizio. A piano terra 6 stanze per utenti in visita, ampia hall di ingresso e una piccola palestra.
Sul retro della palazzina Ex Chimici, un anfiteatro all’aperto con area verde, così come verdi e aperte al passaggio pubblico (non essendoci recinzioni) saranno tutte le aree di connessione fra gli edifici.

Elevati gli standard energetici: ci saranno coperture con pannelli fotovoltaici, l’utilizzo di pompe di calore, tutto elettrico.
Il presidente Vignali ha dato anche alcune tempistiche sui lavori: chiusura della conferenza dei servizi ai primi di marzo, gara per i lavori entro giugno per aprire i cantieri entro l’anno (il 2024, precisiamo).

C’è grande attesa e grandi aspettative; sicuramente uno dei progetti più interessanti e qualificanti della nostra zona di cui andremo orgogliosi.

 

 

Render con vista aerea

 

Auditorium

Edificio polifunzionale

Residenza universitaria a sin. e palazzina Ex Chimici

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