Le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 costituiscono uno di quegli appuntamenti che lasciano il segno per una città e per un intero Paese. Nell’ambito di questo evento, assai rilevante in particolare per la nostra zona, nasce un progetto molto interessante di street art, “Nulla Virtus”, portato avanti da SMOE Studio, che svilupperà cinque grandi opere pubbliche di arte muraria su facciate cieche che circondano il nascente Villaggio Olimpico dello Scalo Romana, per comunicare in grande stile i valori olimpici al pubblico.

Abbiamo contattato SMOE, che insieme a Mattia ha dato vita a SMOE Studio, per approfondire la questione.
SMOE quando nasce e come è stato il percorso di crescita?
«SMOE Studio prende vita come duo nel 2019, sviluppando la mia precedente attività di artista murale italiano di base a Milano. SMOE Studio produce lavori incredibilmente grandi e complicati come “100 Gianni Rodari” per il bando Piazze Aperte; poi “Necesse” in zona Certosa e poi ancora “Miracolo a Milano” a Lambrate e ora con “Nulla Virtus” ci troviamo davanti una nuova avventura».
I campi di intervento riguardano solamente l’arte murale cittadina o anche altro?
«Nelle città c’è molta richiesta per gli interventi artistici poiché si tratta quasi sempre di riqualificazione di intere aree. Soprattutto quando le opere sono di dimensioni ragguardevoli che vanno oltre il centinaio di metri quadrati. Come le facciate cieche di un palazzo, per intenderci. Invece fuori dal contesto urbano siamo stati chiamati in diversi piccoli paesi del meridione, molto caratteristici e poco urbanizzati. Ho fatto degli interventi anche nelle riserve aborigene nei Territori del Nord dell’Australia, o ancora per esposizioni collettive d’arte nell’ambito della street art. Un’esperienza molto intensa è stata la realizzazione della scenografia per la Traviata nel 2018, con la direzione artistica di Vittorio Sgarbi per il festival Armonie D’Arte a Roccelletta (CZ). In quell’occasione ho dipinto durante i tre atti dell’opera su un fondo oro, con l’orchestra che accompagnava gli attori. Io dipingevo con il supporto di Mattia che da dietro le quinte gestiva pennelli e  colori numerati in sequenza al fine di andare a tempo con le coreografie del corpo di ballo. È stato molto divertente».
Che importanza hanno gli aspetti sociali e civili nella vostra arte in generale?
Usiamo l’arte murale molto spesso come un mezzo per veicolare messaggi di parità sociale e cerchiamo di instillare sempre un minimo di curiosità o riflessione negli spettatori. L’arte può essere intesa come una celebrazione della vita, come lo è la letteratura, la musica o il teatro. Dipingere in strada e soprattutto nelle periferie, ci avvicina molto alle comunità che le abitano. Ci accolgono sempre in modo caloroso e aperto, ci fanno sentire parte del territorio. Le opere richiedono giorni di lavorazione e durante il periodo di realizzazione lo spettatore ha modo di rivolgersi direttamente agli autori e condividere il proprio pensiero sull’interpretazione di quello che sta osservando».
Quali passioni vi muovono principalmente? Che sogni avete da realizzare ancora?
«Ci muove la sete di conoscenza. La voglia di condivisione di un irrefrenabile impulso creativo. Ma soprattutto la voglia di creare opere d’autore. Ogni volta che finiamo un progetto abbiamo in cantiere già una nuova idea. Al momento il sogno a breve termine è quello di realizzare le altre 4 pareti di “Nulla Virtus”. L’idea è partita direttamente da noi, due anni fa. Facevamo sopralluoghi in municipio 4 e 5 alla ricerca delle facciate cieche per realizzare le cinque opere che avevamo in mente sui valori degli sport invernali e poter creare così un percorso intorno al Villaggio Olimpico che accompagnasse gli spettatori in un tour d’arte. Il nostro lavoro coordinato e l’appoggio dei Municipi 4 e 5 che ci hanno da subito supportato, ci hanno permesso di realizzare “Limitless” la prima opera in viale Toscana 9. Si tratta di un pezzo di 250 metri quadrati che abbiamo concluso a metà dicembre 2023 e inaugurato al Palazzo della Regione Lombardia con Lara Magoni Sottosegretario allo sport, Elena Buscemi Presidente del Consiglio del Comune di Milano, Marco Riva Presidente Comitato Regionale CONI e Mario Merlo General Manager SANOFI. Ora siamo alle prese con le autorizzazioni per la concessione dei successivi muri dei singoli palazzi».

Vogliamo anticiparli?
«C’è “Believe” che riproduce una sequenza di gara con i momenti cruciali di ogni sfida. “Respiro” che richiama il rapporto con l’ambiente rappresentato dalla fragilità della vita che sboccia in un ambiente estremo come la montagna di alta quota. “Indomitus” che rappresenta il salto nel cielo a più di 100 chilometri orari. Infine, “Universal Language” un’opera che parla di due contendenti di squadre diverse che si  abbracciano».
Una bella sfida che vi auguriamo di poter vincere entro l’inizio dei giochi invernali!